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ENERGIA E POTABILIZZAZIONE
Luigi Andreoli

Lo sviluppo delle attività industriali ed artigiane e dell'urbanizzazione nel bacino irriguo del Canale Villoresi hanno ridotto sensibilmente l'impiego di acqua ad uso agricolo e conseguentemente il relativo gettito.

Il fenomeno, previdibilmente irreversibile, ha conseguenze economiche e finanziarie nella gestione dell'opera idraulica che avrebbe bisogno invece di maggiori disponibilità per assicurare adeguati interventi manutentivi, sempre più onerosi, in ragione della vetustà dei manufatti.

Vi è dunque una ragione in più per non temporeggiare ulteriormente nell'attivare quelle iniziative di cui si parla e si scrive da almeno trent'anni, volte ad una diversificazione degli usi dell'acqua del canale, quali quello industriale e civile (potabile) con la possibilità per l'amministrazione di introitare alcuni miliardi all'anno.

L’A.G.A.M. da tempo si è proposta di contribuire al processo di diversificazione dell'uso dell'acqua con lo scopo di soddisfare le proprie esigenze utilizzando la risorsa del canale per la produzione di energia elettrica e acqua potabile.



LE CENTRALINE IDROELETTRICHE

Il canale tra il punto di ingresso nel territorio di Monza e quello di uscita ha un dislivello di circa 22 metri.

La corsa dell'acqua in tale percorso è frenata da numerosi salti dei quali quattro convenientemente sfruttabili per la produzione di energia elettrica.

A tale scopo sono stati inseriti nel piano energetico regionale.

L’A.G.A.M. si è proposta per la costruzione di quattro centraline idroelettriche.

Si tratta di opere aventi ritorno economico tra i 10 e i 15 anni e come tali di non rilevante interesse per operatori privati.

L’A.G.A.M., Azienda Pubblica, che può utilizzare l'energia prodotta per il proprio fabbisogno elettrico (sollevamento dell'acqua di falda nei pozzi dell'acquedotto), ha ritenuto di effettuare l'investimento perché l'utilità delle centraline idroelettriche è senz'altro superiore ai 20 anni.

Gli impianti non deteriorano o consumano la risorsa acqua perché questa, dopo lo sfruttamento della sua energia potenziale, viene restituita integralmente al canale.

Unico inconveniente è quello della perdita dell'effetto estetico paesaggistico delle cascate di acqua, perché vengono eliminate.

Per lo sfruttamento del salto più elevato, quello prospiciente via Borgazzi, la Società Sistemi di Energia ha già predisposto il progetto e l'A.G.A.M. è in attesa che i competenti uffici ed Enti pubblici ne accolgano la richiesta rilasciando la indispensabile autorizzazione.



IMPIANTO DI POTABILIZZAZIONE

L'acqua del Canale Villoresi è di buona qualità al fine della sua utilizzazione a scopo potabile.

Lo hanno accertato distintamente la Ussl ed il Politecnico di Milano.

Quest'ultimo ha prodotto, per conto A.G.A.M., lo studio di fattibilità del potabilizzatore.

Lo scopo dell'impianto è quello di far acquisire all'acqua le caratteristiche per la sua immissione nella rete dell'acquedotto.
Si realizza così una diversificazione delle fonti di approvvigionamento idrico che elimina pressoché totalmente il rischio di carenze di tale risorsa a causa dell'inquinamento o depauperamento delle falde.

L’A.G.A.M. intende prelevare dal canale mediamente 1.000 mC/h per 10 mesi all'anno (per 2 mesi il canale è in asciutta per manutenzione), cioè circa la metà del fabbisogno idrico della città, a fronte di una portata del canale di 40 mila mc/h circa.

L’impianto inizialmente verrebbe dimensionato per la produzione di 1.000 mclh ed ampliato successivamente a 2.000 per soddisfare le esigenze di un più esteso territorio limitrofo a Monza.

Il costo dell’opera è compreso tra i 15 ed i 25 miliardi ed ha un periodo di ritorno di 30 anni.

L'acqua derivata ad uso potabile potrebbe essere restituita dopo la sua depurazione.

Infatti il Consorzio di Bonifica Alto Lambro ha in progetto l'ampliamento degli stadi di depurazione del proprio impianto di S. Rocco per produrre acqua con caratteristiche che la rendono utilizzabile a scopo irriguo ed industriale. Si realizzerebbero in tal modo le condizioni per uno sfruttamento integrato delle risorse idriche del Canale Villoresi e del depuratore, così da soddisfare le priorità stabilite dalla Legge Galli n. 36/94; fabbisogno innanzitutto per uso civile, per uso industriale quindi per uso agricolo.


 CON LA COLLABORAZIONE DELLA CITTA' DI MONZA
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