Gentilissima Signorina,

Anzitutto mi perdoni se Le scrivo solo ora, ma ero senza soldi. Lei in precedenza mi aveva parlato di andare dal Cavalier M. Io o parlato qui con un dottore, e mi a detto che non e necessario che io faccia una istanza alla procura. Ma che io scriva al cavaliere dicendole di mettersi in comunicazzione con la direzione dell'ospedale qua ad Aversa. Io o scritto al Cavaliere. E le o detto di mettersi in comunicazzione. Non o ancora ricevuto una risposta. La pregherei di farmi sapere con sollecito la decisione del cavaliere, e se si e messo in comunicazione con la direzione di qua. Se veramente le anno detto che sono disposti a prendermi con loro in via Asinari di Bernezzo, è ora che si facciano vivi. Il cavagliere deve scrivere alla mia direzione e mettersi daccordo con il Direttore. E con una certa urgenza perché io al 15 marzo 64 o finito la misura di sicurezza. E ci vuole il suo tempo a mettere a posto tutte le carte. Due mesi fanno presto a passare, e se alla fine non è tutto a posto io non posso uscire.

La prego di farmi sapere al più presto se il Cavagliere a scritto o no al Direttore di qua. E mi tenga al corrente. E il Cavaliere mi scriva come stanno le cose.

La prego vivamente di tenermi informato e di parlare Lei stessa al cavalier M., per sapere la sua decisione.

La prego di rispondermi presto.

Cordiali saluti.

Devot. mo e Obbl.mo

C.Corrado    


La calligrafia di quest'ultima lettera era più ferma e sicura, ma le molteplici ripetizioni della sua richiesta denotavano l'ansia e la paura di non riuscire ad uscire da quella bolgia!