Torino 31/I/1963 Gentilissima Signorina, oggi o ricevuto la sua lettera, e vengo a lei con questa mia, per dire a Lei, cose che non o mai rivelato a nessuno, e che volentieri dico a Lei perché sento per lei quel sentimento che non o mai sentito per mia madre, forse a lei può sembrare un paradosso, ma non lo e. Le sono sinceramente affezionato. La mia vita e sempre stata priva di affetto da parte di mia mamma, e di mio padre. Mai una parola di conforto da parte di nessuno. E lei sa cosa mi aspettava quando tornavo a casa dalla scuola, solo rimproveri e bastonate. In tutti questi anni sono andato alla ricerca di una persona che mi dasse un poco di affetto che mi comprendesse, che mi dicesse e mi facesse capire cio` che o appreso nella sua lettera. Mi creda. O trovato in Lei ciò che o cercato per anni con tristezza, con dolore struggente e infinito. Un affetto. Si da bambino la fissavo sempre, mi ricordo. Mi sorprendevo sempre a fare dei confronti, Lei e mia mamma. Mia madre dura con i suoi gridi isterici e i suoi rimproveri quasi volgari. Lei che solo mi guardava e io capivo il suo muto rimprovero e mi odiavo per averla fatta arrabbiare, o sempre sperato da quel lontano tempo, o sempre sperato che Lei mi comprendesse. O vissuto dodici anni, dodici lunghissimi anni di sofferenze. Avrei voluto scriverle, ma non sapevo, o meglio non ricordavo l'indirizzo. Tutte le volte, mi creda, che commettevo qualcosa, vedevo davanti a me il Suo volto, i Suoi occhi e il Suo muto rimprovero. Allora mi accorgevo che mi stavo allontanando da Lei, che le davo del dolore. Che le mie speranze di trovare in Lei un affetto mai provato e mai avuto dalla mamma, si allontanavano sempre più. Allora tentavo di rimediare, ma quando stavo per riuscire, per causa mia e dei genitori tutto finiva in fumo. Ora però sono certo che o trovato in Lei un affetto, ciò che non o mai trovato in nessuna persona. Di questo Le sono grato per tutta la vita. Ma vede, la buona volontà non mi manca, sono pronto a tutto, per diventare come vuole Lei, non le darò una delusione, ne a Lei ne a chi a ancora fiducia in me. Il compito di mettermi sulla buona strada sarà forse l'impresa più ardua della mia vita. Ma non mi fremerò ai primi ostacoli, per fare contenta Lei, per la prima volta in vita mia incomincerò una cosa e la porterò a termine. So che sarà duro, perché è facile dire di prender la via giusta, quando si esce da una tortuosa, e facile bussare a una porta aperta. Ma e difficile, quando le porte sono ermeticamente chiuse farle aprire, senza sentirsi menomati moralmente. Ma se Lei vuole aiutarmi a forzare queste porte e salire il gradino della speranza ne sarò lieto, non o mai dato la mia parola d'onore, perché non ci sono mai riuscito, ma se Lei crede che un ragazzo come me possa ancora avere onore e meriti di essere aiutato, ebbene io La ringrazio della fiducia che mi dà. Fiducia che nessuno a mai voluto darmi. La prego se puo continui a scrivermi, le sue parole mi fanno tornare come un tempo e mi danno fiducia. Non posso dire di avere una grande salute, forse Lei non lo sa ma quando fui portato in ospedale psichiatrico, dopo un anno subii un'operazione, avevo la pleurite, e mi tolsero il polmone sinistro. Di questo posso ringraziare gli stenti e i maltrattamenti subiti in casa. Ma non voglio male ai miei genitori per questo, perché nonostante tutto, nonostante io sia considerato un delinquente, so perdonare ciò che loro non anno fatto. Tutti mi credono un delinquente. Ma tante volte in mezzo a tanto fango si puo trovare anche un fiore. Mi scusi se magari l'ho annoiata con questa mia. Ma o detto ciò che avevo in cuore, quel che sento per Lei. Spero Lei voglia rispondermi. Mi sentirò meno solo e l'avrò sempre vicino. Affettuosi saluti Suo ex allievo Corrado C. |