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L'ATTIVITA' FISICA QUALE PREVENZIONE DELL'OSTEOPOROSI

a cura del dottor S. Respizzi
Specialista in Ortopedia

L'osteoporosi e' una malattia cronica che colpisce lo scheletro provocando una riduzione della massa ossea.
Tale fenomeno comportera' una maggior fragilita' dell'osso con conseguente riduzione della resistenza agli urti e ai carichi.
In sintesi un osso osteoporotico potra' piu' facilmente andare incontro a fratture.

Esistono due tipi di osteoporosi: senile e postmenopausale.

La prima riguarda ambedue i sessi ed e' un fenomeno involutivo fisiologico legato al trascorrere degli anni.
E' noto come i soggetti anziani possano facilmente andare incontro a fratture per cadute banali: purtroppo e' una evenienza inevitabile legata all'invecchiamento del tessuto osseo;
l'osteoporosi postmenopausale invece e' piu' pericolosa perche', come dice il nome stesso, colpisce donne durante il climaterio.
E' legata quindi alle variazioni ormonali che si verificano in tale periodo della vita e puo' provocare importanti alterazioni ossee.

Il rischio e' che una donna ancora in piena attivita' sociale possa andare incontro a fratture ossee invalidanti per una rapida ed eccessiva perdita di contenuto osseo.
Per inciso le piu' pericolose sono le fratture che si verificano a carico di una o piu' vertebre.

E' evidente quindi l'importanza di una diagnosi clinica precoce che permetta di attuare le dovute contromisure.

Esistono numerosi metodi per accertare la presenza di osteoporosi postmenopausale (esami ematochimici, mineralometria ossea, ecc.) e si tratta di indagini che una donna dovrebbe effettuare di routine quando avverte i primi sintomi legati alla sospensione del ciclo mestruale.

Esistono altrettanti presidi terapeutici per combattere l'insorgere di una grave osteoporosi (farmacologici, fisioterapici, ecc.) ma, come sempre in medicina, e' meglio prevenire che curare.

Questo anche perche' nel momento in cui si sviluppa l'osteoporosi e' praticamente impossibile tornare indietro: ogni tipo di approccio terapeutico sara' indirizzato al rallentamento o alla interruzione del processo involutivo ma l'osso ben difficilmente potra' riacquistare le caratteristiche meccaniche perdute.

Numerosi studi hanno evidenziato, tra i fattori preventivi, l'importanza fondamentale della piu' semplice e naturale delle pratiche: l'attivita' fisica.

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Questo semplicemente perche' le sollecitazioni causate dall'esercizio stimolano il metabolismo osseo e quindi favoriscono un maggior sviluppo della massa scheletrica.

Per tale motivo gli atleti presentano valori molto elevati di densitometria ossea e quindi, negli anni successivi, potranno far fronte al fisiologico depauperamento osseo partendo da depositi piu' consistenti.

Parimenti, la persona sedentaria, potra' dotarsi di un consistente "magazzino" a cui attingere se pratichera' regolarmente una attivita' motoria, non necessariamente a livello agonistico.
Comunque anche per donne in menopausa che hanno gia' sviluppato un modesto grado di osteoporosi non tutto e' perduto: iscriversi a corsi di ginnastica specifica idonei alle proprie caratteristiche servira' a impedire una evoluzione pericolosa della malattia.

Raccomandazione importante e' di rivolgersi a personale altamente qualificato che conosca a fondo il problema osteoporosi e che quindi non sottoponga l'organismo a sollecitazioni eccessive che potrebbero avere un effetto controproducente.


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