Dialogo Aperto: problemi di fede, di religione, di religiosità
"Dialogo aperto": perché?
Perché, chiunque tu sia, sei invitato ad esporre una tua
testimonianza, una tua esperienza, a manifestare un dubbio, a porre una domanda
e troverai qualcuno che ti risponderà.
Forse mi domandi: "Su quali problemi?"
Specialmente su problemi di fede, di religione, di religiosità.
Già ogni uomo ha sempre sentito il desiderio, anche inconscio,
di avere un contatto con un Essere superiore nella ricerca della felicità,
della serenità, del benessere.
A volte ha creduto di trovare questa felicità nel soddisfare ogni piacere,
si è costruito degli idoli, come la ricchezza, il potere, e, non appagato,
si è dato all'alcool, alla droga o ancora peggio.
Nel contatto con gli altri, non ha trovato chi gli potesse dare risposte soddisfacenti.
Non ha capito che Dio c'è, comunque si voglia chiamarlo: Dio c'è
e non è indifferente alla tua situazione, alla tua vita, anzi partecipa
con te alla soluzione dei tuoi problemi anche se tu cerchi di ignorarlo.
Egli ti è accanto, anzi è dentro di te e vuole farsi conoscere
da te, basta che tu lo cerchi.
Ho conosciuto una donna paralitica da diversi anni, non
poteva muovere che la punta delle dita, ma sai che cosa mi diceva? :
"Sono felice, anche se gli altri non mi credono, perché attraverso
questa malattia ho scoperto Dio.
Quando ero giovane e sana smaniavo nella ricerca della felicità, la
cercavo nel ballo, nel divertimento, nei piaceri, ma il mio cuore non era
mai appagato. Improvvisamente è sopravvenuta la malattia, la paralisi:
dapprima ho scalpitato, mi sono anche ribellata, ma poi ho capito, ho scoperto
le persone che avevo vicino e che mi amavano. Prima non me ne accorgevo.
Ho incontrato il Signore cominciando a pregare e la pace è scesa nel
mio cuore e posso veramente dire di essere felice".
Ho incontrato altre persone che sono giunte a queste conclusioni e te ne
parlerò un'altra volta, ma intanto
aspetto da te il
tuo giudizio, il tuo pensiero, le tue domande.
Mariangela V.
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