Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione Energy and Civilization Internavigando oltre le colonne d'Ercole e quelle di Panama ho sperimentato i due oceani,
e spesso il Pacifico non rispecchia il proprio nome; per contro le coste
californiane, rispetto a quelle orientali, sono beneficiate dalla natura
e dal clima. Siamo abituati a gesti estremi, motivati da situazioni disperate, personali o familiari, talvolta comprensibili: è possibile che si agiti in essi, eccezione forse per gravi malattie, una devianza psichica più che una credenza intellettiva. Quest'ultima è certa nei fenomeni di massa di gente condizionata da dogmatismi irrazionali, di livello culturale soggiogato da esoterismi antichi: invece il suicidio di affermati professionisti del computer sorprende e afferma il contrario, nella comune accezione del loro lavoro moderno e della tecnica per la messa in scena. Una rete infernale tesa nella profondità informatica della mente? ~ ~ ~ Internet come l'essere umano: anche malattie e anticorpi, ad esempio virus obliteranti programmi preziosi, con l'assunzione di pirati informatici esperti nel ruolo di contrasto. E vizi peggiori, con difese incerte, come la proliferazione di "annunci e figure proibite", sino alla recente notizia di ragazze ipnotizzate per "festini" con messaggi subliminali via computer. L'uomo è caratterialmente carente di autocritica (più che di religiosità) e l'incontro con una tecnologia affascinante può indurre ad esasperarne l'utilizzo sovravalutandone i risultati. Può darsi che la cybernavigazione ci porterà nel mare della tranquillità (luna) senza delirio di potenza (Orwell), ma l'ideologia elettronica deve supportare ed agevolare situazioni ponderate. Non deleghiamo al programma computerizzato la soluzione di qualsiasi problema, rinunciando all'analisi ragionata ed all'approfondimento professionale. Ricordiamoci infine l'etica della cultura - qualità prima di quantità - o almeno la speranza di nobilitarla con siti impressi nella mente piuttosto che premuti sulla tastiera. Quanto sopra non è una visione oscurantistica - anch'io sono stato giovane ed entusiasta - bensì la constatazione che quando video e stampante contengono errori, ovviamente fatti dal programmatore e non dalle macchine, sono accettati, se vi è difetto di esperienza specifica. E molti critici, ben più autorevoli, invitano all'Internet "trial and error" tra i quali ricordo: a) Umberto Eco, rivista Teléma (intervista) b) Furio Colombo "Confucio nel Computer", libro Rizzoli c) Clifford Stoll "Miracoli virtuali", libro Garzanti Infernet deve essere contrastata: ben venga in argomento una "politica" che risolva la "polemica". [Bacigalupo: 21 aprile 1997]
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