Gli adulti della Via Pàl
Rivisitazione del romanzo di Ferenc Molnar
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo |
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Energy and Civilization
Al tempo dei ragazzi delle precedenti generazioni si amava leggere libri di avventura e di formazione: autori come Salgari, London, Verne, Stevenson, Saint-Exupery, Collodi, De Amicis ed altri ancora, tra i quali l'ungherese in titolo.
Erano descritte le giovanili battaglie nel sobborgo di Budapest: una forte, ma delicata, rappresentazione dell'incantato mondo della gioventù (1907). Allusione alle asperità attese nella maturità della vita.
Qualche nostalgia mi é rimasta da adulto quando, impiegato in un'azienda, mi dilettavo fuori servizio come coredattore del mensile "Il Progettista" (anni '70) e pubblicavo, oltre ad articoli di termodinamica, opinioni conviviali con lo pseudonimo "Frigor" (vedere il precedente "Pausa di riflessione").
Uno di questi era intitolato "Gli italiani della Via Pàl" ed uno spunto venne dal direttore commerciale di detta azienda. Se noi collaboratori, addetti alla vendita di macchinari, ottenevamo l'ordine dal cliente, lui andava dall'amministratore delegato attribuendosi il merito; viceversa gli riferiva che noi avevamo perso la trattativa.
Oggi é cambiato poco di quell'editoriale, pur tenendo conto dell'odierno contesto diversificato: ovviamente i ragazzi sono divenuti adulti, ma devono constatare che ogni capo, senza adeguate capacità, tende ad assumere soltanto responsabilità positive, scaricando quelle negative sui sottoposti. Ciò accade prevalentemente in quelle organizzazioni ove persiste la raccomandazione, familistica o partitica, che altera l'efficienza della catena di comando: sia chiaro però che se la persona assunta è meritevole se ne avvantaggiano il mandante e il ricevente.
Altrimenti si assiste ad un arroccamento di aspiranti dirigenti soverchianti ed una potenziale minorità di subalterni: similitudine estremizzata degli ufficiali della banda di Via Pàl e dell'unico predestinato, il soldato Nemecsek.
Affermava lo scrittore: "ci sono persone felici di obbedire mentre la maggioranza preferisce dare ordini"
Adesso i ragazzi sono adulti e la piramide gerarchica è ripristinata con i gradi della carriera e del guadagno: in vetta pochi sono retribuiti come tanti assieme, in basso tanti si devono dividere il resto, cioè poco procapite.
Qualunque sia la bravura del vertice la sproporzione economica rispetto alla base non è giustificata: non esiste tale differenziale di efficienza perché vi sono limiti umani, salvo poche genialità.
Tanto é vero che spesso i risultati aziendali sono mediocri o peggio, ma le conseguenze colpiscono i quadri medi e inferiori mentre lo stato maggiore viene riciclato altrove, magari confortevolmente (vedere il precedente "Il morso di Pluto").
Un aggiornamento statistico conferma la divisione della nostra società in una minoranza con grande ricchezza e potere decisionale, contrapposta ad una massa di crescente disagio retributivo e minima autorevolezza partecipativa. Quasi un parallelo con il romanzo: tanti generali e colonnelli ordinano a pochi caporali e soldati disposizioni sovente non concertate e condivise.
Ma per ottimizzare dette relazioni lavorative sono state incrementate nelle aziende le riunioni periodiche, sottraendo tempo e funzionari alla produzione interna ed ai contatti esterni: in quanto più si discute meno si decide. Talvolta tale abitudine presenta aspetti patologici con il termine ironico di "riunite".
Concludevo l'articolo allora con una frase d'effetto, quindi tuttora utopica: "Comandare non è soltanto un abile mestiere tecnico, ma anche e soprattutto una moderna arte umana".
Monumento ai Ragazzi della Via Pàl Budapest - Ungheria
www.seeandlisten.it/opinioni/egb87.html
"Gli adulti della Via Pàl" all rights reserved - 2 giugno 2012
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