Trittico scientifico
CEA, Cadarache - Francia
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo |
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Energy and Civilization
La terza esperienza in titolo completa culturalmente le due
precedenti visite ai Laboratori di Fisica Nucleare presso L'Aquila e
Ginevra - rispettivamente gli articoli "Sotto il Gran Sasso"
(ottobre 2009) e "CERNiera della Scienza" (marzo 2010) - e
sintetizza la conoscenza di questo grande sito (marzo 2012) della
Comunità dell'Energia Atomica.
Ancora in gruppo con gli amici dell'Associazione AIACE di Ispra,
sostiamo a Nizza visitandone il nucleo abitativo storico così come
quello del capoluogo della Provenza; mentre nel ritorno a Milano il
perdurante bel tempo ci segue verso il mare a Le Lavandou e lungo la
Costa Azzurra.
Il centro ricerche di Cadarache è situato a 45 km nordest di Aix-En-Provence
in una vasta zona cintata su un terreno ondulato e
disabitato, fitto di bassa uniforme vegetazione, un'area cosi ampia
dove circa 40 km di viabilità. interna congiungono molti edifici
dalle varie caratterizzazioni scientifiche: siglate con acronimi e
nomi curiosi, come Pegaso, reattore primordiale avviato nel 1963 e
adesso posto a statua sull'ingresso principale,
Siamo accolti da una funzionaria delle relazioni esterne esperta
della materia che, con l'ausilio parziale di altri tre ricercatori,
ci accompagna per molte ore: iniziamo con le esposizioni della
storia di questa installazione e la sintesi delle ricerche, da
quelle tradizionali a quelle avveniristiche in corso.
Vengono studiati e provati vari tipi di pannelli solari termici e fotovoltaici,
anche quelli parabolici ad alta temperatura per alimentare con
vapore acqueo i turboalternatori.
Sono inoltre progredite le applicazioni biotecnologiche tra cui le
microalghe.
Procediamo, con misure di sicurezza, alla visita commentata di alcuni
reattori, iniziando con l'ITER nella sala del "Tokamak".
Sono visibili le grandi bobine circolari dei campi toroidali e
poloidali attraversate dall'anello delle linee magnetiche del
plasma: questo viene riscaldato dalla reazione "deuterio-trizio-elio"
sviluppando energia per "fusione" anziché per "fissione" con indubbi
vantaggi ambientali.
Un'altra installazione è chiamata TORE SUPRA che già opera per conto
dell'EURATOM con esperimenti simili in atto in altre nazioni.
Gli scienziati sono collegati tra loro, ad esempio con l'EFDA e
laboratori come i JET inglese e giapponese; quello più anziano è
russo e tra i più recenti quello statunitense.
Il centro di Cadarache è nato nel 1959 e dal 2010 è diretto da
Maurice Mazière: le persone coinvolte, stranieri compresi, operanti
nelle varie posizioni sono 5500 nella media delle ultime fasi delle
ricerche; alcune "futuribili" come il reattore RES con piscina e
caldaie nucleari per la propulsione navale.
Nostra "reazione fisiologica" nella pausa pranzo al castello,
graziosa antica costruzione isolata al di fuori della cittadella
della scienza; un ottimo "reattore gastronomico".
Infine quello visivamente più impressionante: il JHR dedicato allo
scienziato Jules Horowitz (l92l-1995). Personaggio di origine
polacca e religione ebraica, naturalizzato francese; emerito
studioso di Fisica Nucleare, ma anche cultore di lettere e lingue,
ricevette per i suoi alti meriti di cultura la Commenda della
Legione d'Onore.
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Nella sala del Tokamak del reattore ITER
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Castello di Cadarache
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Vista artistica del JHR
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Osserviamo dall'alto di una terrazza a sbalzo la voragine cilindrica
scavata per costruire un involucro di 36,6 metri di diametro e 44,9 metri di altezza.
Sono al lavoro, nella base e sulle pareti iniziali, molti tecnici e operai con gru,
elevatori, scale: l'avvio del cantiere è stato nel 2007 e la
conclusione è prevista nel 2014 unitamente agli edifici attigui di
servizio.
Il reattore JH é parte del Forum Europeo dell'Energia e coinvolge
l'attività di ricerca di siti internazionali in un consorzio
d'appartenenza con capofila la CEA. Sarà un versatile strumento di
prove nucleari su qualsiasi materiale e combustibile, sino a 20
esperimenti contemporanei, tra cui la produzione di radioisotopi per
la medicina. In effetti questa realizzazione non produrrà corrente
elettrica ma controllerà con intensi flussi neutronici ogni
componente fornito dalle industrie e da ricercatori, provando con
fortissime sollecitazioni, pressione e temperatura, per verificare i
limiti di impiego e sicurezza di ogni campione.
Impressionati dalla visione del cantiere, che ricorda i "gironi
danteschi", proibite le fotografie ci accontentiamo della disponibile
e finalistica "visione d'artista"!
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"Trittico scientifico" all rights reserved - 7 marzo 2012
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