Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Nell'attualità del Maghreb riprendiamo il ricordo, un viaggio datato, a cavallo della catena montuosa che divide il Marocco: ad ovest la parte più conosciuta ed abitata, ad est la metà desertica ed affascinante al confine con l'Algeria. Voliamo verso le mitologiche colonne d'Ercole che simboleggiavano l'estremo bordo invalicabile della terra, passiamo sopra i monti dell'Atlante: altra figura mitica, gigante fratello di Prometeo figli di Giapeto e Climene; uno dei ribelli agli ordini di Giove quindi condannato a sostenere il peso del mondo sulle spalle. Atterriamo a Marrakesh metropoli detta la "rossa" per i colori della cinta muraria e degli edifici agglomerati Caratteristica la grande piazza Djemaa El Fna ove tra la folla variopinta si osserva di tutto: incantatori di serpenti, musici e narratori, cartomanti e danzatori, acquaioli con otri e cucinieri di couscous. Elementi storici, tra i molti: la moschea Koutoubia con il minareto a sezione quadra, la porta dell'Agnello, le tombe Saadiane, persino il moderno fastoso albergo Mamounia. Passeggiata nella Medina piena di gente e negozi, serata da Che Alì, cena e spettacolo folcloristico sotto una tenda; le turiste in costumi "arabeschi". Breve escursione nella valle dell'Ourica con accoglienza in una tipica casa berbera ed offerta di té alla menta. Eccoci a Casablanca la rinomata città dalla bianca urbanistica in riva all'oceano, con l'impreziosita grandiosa moschea voluta dal Re Hassan II, un altissimo minareto ed un piazzale di 20000 metri quadri. Visitiamo il bellissimo interno e scendiamo nella grotta dedicata alla Madonna. Completato il giro cittadino partiamo per Rabat, capitale e porto della nazione, ricca di spazi verdeggianti ed eleganti monumenti: la Kasbah Oudaya, il Palazzo e la Torre Reale, il Mausoleo di Mohammed V padre dell'indipendenza dalla Francia. Siamo a Meknes, già città imperiale dalle mura ciclopiche con la monumentale porta Bab Mansour, nota per le scuderie ed i silos nonché per la visitabile vecchia moschea di Moulay Ismail. Arriviamo nel sito archeologico di Volubilis fondata da Roma, distrutta dal terremoto del 1755: ancora ben conservati il Foro e l'Arco di Trionfo di Caracalla, ville decorate con ricami di mosaici all'aperto. Nel vicino abitato il Mausoleo di Moulay Idriss fondatore della prima dinastia reale. Giungiamo a Fes capitale nei secoli scorsi, centro culturale e religioso: l'Università Kairouyne e la scuola coranica Bou Inania, Famosa la Medina con il complicato dedalo di viuzze e il Suq con una folla brullicante nei negozi di ogni genere. Vanto cittadino il Mellah per l'antica arte degli orafi nonché per la concia e tintura delle pelli in vasche multicolori dal forte odore nell'aria circostante.
Adesso valichiamo l'Atlante, al colle di Zad, per conoscere il Marocco dalla natura rocciosa e "sahariana"; attraversiamo la località di Mahid ove otteniamo il permesso di visitare la kasbah. Dopo gli abitati di Errachidia e Ksar-es-Souk ecco la cittadina di Erfoud: da qui partiamo con sette auto fuoristrada guidate in modo spericolato nel deserto sino alle dune di Merzouga, a breve distanza dal confine algerino. Il cielo è sereno ed il panorama magnifico, ma in un attimo si alza un forte vento che ci costringe a riparare il viso dalla sabbia fine; poi tutto si oscura in una violenta pioggia, fenomeno raro da queste parti. Rientriamo tardi ed il giorno dopo altra polvere ci attende nella gola del fiume Todra: la calma successiva ci consente il piacere del suggestivo passaggio tra alte rocce. Attraversiamo le cittadine di Tinehir-Boumaine-Kalaa Miguna sino alle kasbah di At Ben Haddou e Taurirt, seguendo il fiume Draa arriviamo a Ouarzazate, città in notevole sviluppo in quanto sede di industrie internazionali del cinema. Ammiriamo nell'itinerario l'imponente residenza dell'ex pascià Glaoui inserita nella catena montuosa alla cui base crescono rigogliosi palmeti. Siamo a Tamagrit e vediamo l'insegna direzionale della lontana Tombouctou, capolinea della mitica carovaniera. Sostiamo a Zagora e Agdz per cavalcare ancora l'Atlante sul passo di Tichka, 2160 metri, e concludere il viaggio a Marrakech, nella quale altre visite completano la nostra conoscenza: i giardini della Menara ed il palazzo della Bahia. Quanto sopra è la sintesi di un'esperienza densa di emozioni.
"Cavalcando l'Atlante" all rights reserved - 29 gennaio 2011
|
Leggi ...altre Opinioni di Emilio Giuliano Bacigalupo |