Discesa sul Mar Baltico
...dopo quella sul Mar Nero
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Energy and Civilization

La nostra esperienza nell'URSS iniziata con il precedente articolo "L'anello e la collana" si completa lungo un'altra via idrica tra campagne e città: fiumi e laghi uniti da canali scavati già nel 1930 e colleganti le due storiche capitali russe.
Il percorso d'acqua Mosca - San Pietroburgo si estende per circa 1750 km con una differenza di livello di 120 metri, ma il superamento orografico delle colline comporta un totale di 160 metri con 16 chiuse complessive: si sale a quota 162 e si scende a 99, si risale a 113 e si va gradatamente a livello del golfo di Finlandia. Assieme a due coppie di amici salpiamo con la Viking Peterhof - quasi gemella della motonave nella discesa sul Mar Nero che ci ospiterà per 8 dei 12 giorni della vacanza, partendo dal 1° agosto 2001 a Mosca : metropoli ancor più splendente a 10 anni dal viaggio sopracitato. Rivisitiamo il Cremlino e le Cattedrali incorporate nell'antica fortezza del potere zarista e sovietico, l'annessa piazza Rossa con i ritmati cambi della guardia al mausoleo di Lenin. Sorvoliamo sui tanti altri monumenti già descritti, ma ammirati dalla novità: la chiesa di Cristo Salvatore appena ricostruita dopo la distruzione del fanatismo staliniano.
Lasciamo il porto sul fiume Moscova e attraverso le prime chiuse del canale saliamo alla quota massima per poi scendere al lago artificiale di Ribinsk: lungo il tragitto ecco la statua della "Madre Volga": questo fiume, il più lungo d'Europa, nasce da una palude e termina in uno specchio lacustre pur grande come il Mar Caspio senza vedere il mare. Noi vediamo la cittadina di Uglich, in cui venne ucciso a 7 anni nel 1591 il principe Dimitry, ricordato nel Boris Godunov di Pushkin; sul Volga si specchiano il Cremlino del X° secolo, la chiesa della Trasfigurazione e della Natività di San Giovanni Battista, il Monastero di S. Alessandro e la Torre dell'Orologio.









Mosca:
Cattedrale dell'Annunciazione

Mosca:
Cattedrale di Cristo Salvatore

Lago di Ribinsk:
una chiusa idrica

Fiume Sheksa:
ruderi di Krokhino

Sostiamo a Yaroslav, importante centro urbano e commerciale, sorto nel IX secolo per volere dell'omonimo principe allo sbocco del fiume Ust-Kotorosi, in parte ricostruito da Caterina la Grande dopo l'occupazione mongola. Ammiriamo le chiese di San Giovanni Crisostomo e della Madonna di Vladimir, quelle dell'Epifania e del Profeta Elia con le 5 cupole a cipolla del tetto.
Visitiamo anche Goritzy con il grandioso monastero di San Cirillo - Belozersk del 1307 presso il fiume Sheksna, sfiorando il rudere della chiesetta di Krokhino, sommersa dall'acqua per alimentare la centrale idroelettrica presso la città di Cerepovets.
L'accoglienza della gente è meno sorpresa rispetto al passato, ma pur sempre simpatica e variopinta soprattutto nei luoghi agresti. Attraversiamo il lago Beloye (bianco) e navighiamo nel fiume Kovza affiancati da milioni di betulle della suggestiva Carelia russa, un paesaggio apparentemente "senza tempo". Alla velocità media di 25 km/h percorriamo i canali Mariinskiy e scendiamo sul lago Onega, il secondo più grande d'Europa, quasi 10.000 km2, sino al suo bordo settentrionale: qui ammiriamo Kizhi, una delle 1650 piccole isole, con le chiese della Trasfigurazione e della Intercessione. Entrambe del XVIII° secolo con torri ottagonali a formare il "recinto sacro" dichiarato dall'Unesco "Patrimonio dell'Umanità"; l'interno presenta una preziosa iconostasi del Cristo.
L'unica pioggia del viaggio valorizza l'atmosfera e ben si addice alla religiosa solennità del sito corredato dal museo delle casette contadine, in legno come le chiese.









Lago Onega:
isola di Kizhi

S. Pietroburgo:
statua del fondatore della città

S. Pietroburgo:
chiesa del Salvatore "sul sangue versato"

Petrodvoretz:
giardini e residenza zarista


Nella costa meridionale del lago penetriamo nel fiume Svir e con le ultime chiuse entriamo nel Ladoga, il maggior lago europeo, circa 18000 km2; nel quale affluiscono 30 corsi d'acqua uscendone solo la Neva: questo fiume di 74 km ci porta dentro San Pietroburgo, l'antica capitale zarista.
I suoi pregi architettonici e culturali tanto conosciuti da non descriverli nuovamente. In sintesi: fondata per volere di Pietro il Grande su 42 isole e 86 canali con ponti levatoi alzati dalle ore 2 sino alle 4 della notte.
Infine Petrodvorec (Peterhof) sul Mar Baltico, piacevoli giardini e fontanili, grandi scalinate di accesso alla sfarzosa residenza estiva degli zar, sognata come Versailles: inaugurata nel 1723 e successivamente ampliata dall'architetto italiano Rastrelli.
Le ricche sale barocche e neoclassiche rivelano il gusto di Caterina la Grande.
Concludiamo questa triplice esperienza russa nella città famosa per la Rivoluzione di Ottobre, 27/10/1917 ma festeggiata il 7 novembre con il calendario Gregoriano: che anticipava di 11 giorni il calendario Giuliano poi abrogato il 14/02/1918.


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"Discesa sul Mar Baltico" all rights reserved - 11 giugno 2010
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