Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
La nostra esperienza nell'URSS iniziata con il precedente articolo
"L'anello e la collana" si completa lungo un'altra via idrica tra
campagne e città: fiumi e laghi uniti da canali scavati già nel 1930
e colleganti le due storiche capitali russe.
Visitiamo anche Goritzy con il grandioso monastero di San Cirillo - Belozersk del 1307 presso il fiume Sheksna, sfiorando il rudere della chiesetta di Krokhino, sommersa dall'acqua per alimentare la centrale idroelettrica presso la città di Cerepovets. L'accoglienza della gente è meno sorpresa rispetto al passato, ma pur sempre simpatica e variopinta soprattutto nei luoghi agresti. Attraversiamo il lago Beloye (bianco) e navighiamo nel fiume Kovza affiancati da milioni di betulle della suggestiva Carelia russa, un paesaggio apparentemente "senza tempo". Alla velocità media di 25 km/h percorriamo i canali Mariinskiy e scendiamo sul lago Onega, il secondo più grande d'Europa, quasi 10.000 km2, sino al suo bordo settentrionale: qui ammiriamo Kizhi, una delle 1650 piccole isole, con le chiese della Trasfigurazione e della Intercessione. Entrambe del XVIII° secolo con torri ottagonali a formare il "recinto sacro" dichiarato dall'Unesco "Patrimonio dell'Umanità"; l'interno presenta una preziosa iconostasi del Cristo. L'unica pioggia del viaggio valorizza l'atmosfera e ben si addice alla religiosa solennità del sito corredato dal museo delle casette contadine, in legno come le chiese.
Nella costa meridionale del lago penetriamo nel fiume Svir e con le ultime chiuse entriamo nel Ladoga, il maggior lago europeo, circa 18000 km2; nel quale affluiscono 30 corsi d'acqua uscendone solo la Neva: questo fiume di 74 km ci porta dentro San Pietroburgo, l'antica capitale zarista. I suoi pregi architettonici e culturali tanto conosciuti da non descriverli nuovamente. In sintesi: fondata per volere di Pietro il Grande su 42 isole e 86 canali con ponti levatoi alzati dalle ore 2 sino alle 4 della notte. Infine Petrodvorec (Peterhof) sul Mar Baltico, piacevoli giardini e fontanili, grandi scalinate di accesso alla sfarzosa residenza estiva degli zar, sognata come Versailles: inaugurata nel 1723 e successivamente ampliata dall'architetto italiano Rastrelli. Le ricche sale barocche e neoclassiche rivelano il gusto di Caterina la Grande. Concludiamo questa triplice esperienza russa nella città famosa per la Rivoluzione di Ottobre, 27/10/1917 ma festeggiata il 7 novembre con il calendario Gregoriano: che anticipava di 11 giorni il calendario Giuliano poi abrogato il 14/02/1918.
"Discesa sul Mar Baltico" all rights reserved - 11 giugno 2010
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