Discesa sul Mar Nero
Quella sul Mar Baltico a seguire...
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo |
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Energy and Civilization
La nostra esperienza in Ucraina - come anticipato nel precedente
"L'anello e la collana" si amplia attraversandola, campagna e paesi,
lungo una via antica e naturale: il fiume Dniepr che passa nella
capitale e sino alla foce.
Il tratto Kiev-Cherson di oltre 900 chilometri scende sul Mar Nero
di 90 metri: la pendenza media è modesta ancorché la navigazione
vivacizzata da un salto idrico spettacolare..
Il territorio è prevalentemente pianeggiante e fertile, si presta
alle coltivazioni agricole: un tempo chiamato il granaio dell'URSS,
la nazione da cui si è presa di recente l'indipendenza politica,
non quella energetica come è noto da recenti contrasti tra le due
nazioni.
Le radici del passato sono però comuni, in quanto a Kiev nacque la
RUS, ceppo originario della grande Russia. La storia dell'Ucraina
ha vistro la zona occidentale occupata dalla Polonia - anche questa
con problemi di spartizioni cruente, vedere l'articolo "Frontiere
labili" e la zona restante acquisita dal dominio degli zar.
Prima ancora comparvero gli Sciti ed i Greci,poi gli Unni e i Goti,
quindi i Tartari e i Lituani, infine le comunità dei Cosacchi.
Tuttora il Dniepr delimita con qualche approssimazione le
predominanti tendenze filorusse ad est; ad ovest sono state riprese
terre nominate Volinia, Podolia, Galizia, Bucovina, Bessarabia.
La Crimea invece fu "donata" dall'URSS, oggi rimpianta anche per la
base navale russa di Sebastopoli, quando l'Ucraina non ambiva ancora
alla propria indipendenza.
Agosto 1992: visita consueta alle principali caratteristiche di
Kiev, monumenti e chiese, già viste un anno prima ed ora ancora più
valorizzate. - Siamo al porto fluviale e ci imbarchiamo sulla "Taras
Schewtschenko" costruita di recente in Germania e gestita da
un'organizzazione della Svizzera: é una motonave dalle dimensioni
140 x 19 x 14 metri, dislocamento 3830 tonnellate e pescaggio 3,6
metri, spinta da tre motori da 2200 kW totali su tre eliche alla
velocità media-massima di 20-28 km/h; 120 persone di equipaggio e
250 passeggeri in ampi ed ottimi servizi comuni, un pò spartane le
cabine.
Il più importante fiume ucraino nasce in Russia dal Rialto dei
Valdai, attraversa la Bielorussia e dopo 1300 km circa giunge a
Kiev: che salutiamo navigando sotto il Monastero del Lavra e la
statua della Vittoria. La prima di molte soste é a Kanev con
l'omaggio rituale alla tòmba del loro massimo poeta Schewtschenko;
poi inizia la serie delle chiuse a scendere di 12 metri ciascuna:
Tcherkassy e Dneprodzenzink, ora ribatezzata Kamensk, al termine del
vasto lago di Kremenchuk e l'isola di Selgoni. Dopo la città di
Dnieprodsershink, un tempo chiamata Jekaterinoslv in onore dalla
zarina Caterina, eccoci a Zaporoshje la cui centrale idroelettrica
(20 grandi turbine-alternatori in una enorme sala concessaci in
visita) può fornire la metà del consumo nazionale di elettricità.
Ciò grazie ad un dislivello di oltre 37 metri, superabile da due
navi gemelle alla volta in chiuse impressionanti la cui manovra é
uno spettacolo straordinario.
Dopo 2/3 di percorso verso sud est viriamo a sud ovest attraverso il
grande lago di Kuchovka ed approdiamo a Cherson per terminare la
discesa al mare. Tra i momenti più belli e significativi, per quel
tempo e per i turisti, le accoglienze della gente dei paesi e delle
cittadine: spettacoli di adulti e bambini, in teatri e all'aperto,
con balli canti musiche del loro folclore; persino corse cosacche
sui cavalli.
Attraversiamo il golfo di Odessa e siamo nella città omonima: che si
presenta al porto con la famosa scalinata Potemkin, conosciuta
soprattutto con il film del regista Ejzenstejn per l'emozionante
sequenza dei soldati con le baionette innestate e la carrozzella con
il bimbo fuggita di mano.
Sono 192 gradini realizzati dall'architetto italiano Boffo nel 1837-
1841 per volontà dello zar Alessandro 1°: la scalinata è larga 21
metri alla base e 13 metri alla sommità, così si potenzia l'effetto
ottico degli sguardi. Odessa: colonia greca, passata ai mongoli,
lituani, polacchi, turchi; incorporata dalla Russia nel 1791.
Nel 1905 qui ebbero luogo moti operai e l'ammutinamento dei marinai
della nave da guerra Potemkin dal nome del politico che aiutò
Caterina IIa contro la rivolta di Pugacev. Questa moderna e
signorile città elenca pregevoli monumenti, iniziando dal teatro
dell'Opera e del Balletto, progettato in stile barocco dai viennesi
Helmer e Fellner, realizzato nel 1884-7. Visitiamo la chiesa
ortodossa, in ripristino, il museo della Marina e il sacrario dei
Caduti, il monumento a Puskin e la statua di Lacoonte, il parco
Schewtchenko.
Concludiamo la discesa sul Mar Nero navigando verso una località
significativa della Crimea, appartenuta ai genovesi sino al 1475
quando fu conquistata dai turchi. Una catena montuosa frena i venti
nordici ed il clima della costa temperato e balneare favorisce molte
attività. Yalta: il Palazzo Bianco della Pinacoteca ospitò il 4
febbraio 1945 la storica conferenza dei tre capi di stato alleati
vincenti su tedeschi e giapponesi. L'escursione si completa con il
Museo Vorontzov ed i giardini Alupka e Livadia; il castello
dell'Aquila si erge su un picco roccioso dominante il Mar Nero.
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Kiev: statua della Vittoria
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Kanev: omaggio al poeta Schewtschenko
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Zaporoshe: le grandi chiuse fluviali
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cavalcate cosacche
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folclore giovanile
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Odessa: scalinata Potemkin
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Odessa: chiesa ortodossa
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Yalta: sede della storica conferenza
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"Discesa sul Mar Nero" all rights reserved - 6 aprile 2010
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