Premessa alla Terra
Terra Promessa e Permessa: è la Terra Santa auspicata da Mosé sul monte Nebo...
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo |
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Energy and Civilization
Terra Promessa e Permessa: è la Terra Santa auspicata, nella descrizione biblica, da Mosé sul monte Nebo, vista prima di morire. Terra definita in definitiva dai vincitori della seconda guerra mondiale, a fronte dell'olocausto sofferto nelle persecuzioni etnico-religiose: la tragica Shoah degli Ebrei adesso anche israeliani. Premessa alla Terra è quindi l'evoluzione della Storia attuale per traguardare politicamente, speranza messa come noto a dura prova, l'obiettivo della creazione di due Stati indipendenti e conviventi pacificamente pur nelle ataviche contrapposizioni nella Terra delle Tre Religioni Monoteiste. Infatti la Gerusalemme “Celeste” è nel cuore e nell'anima, oltre ad Ebrei ed Islamici, ai Cristiani di varie confessioni il cui “Regno” è nella presenza dei suoi luoghi sacri, estesi dalla Galilea alla Samaria, dal Giordano alla Giudea.
Luoghi visti in un viaggio durante un lontano ottobre, diciamo in tempi meno belligeranti, accompagnati e guidati da sacerdoti con vocazione anche turistica.
Iniziamo con l'atterraggio a Tel Aviv, la moderna capitale politica. Prima tappa a Tiberiade sul lago omonimo, ove entra ed esce il fiume Giordano: l'acqua “battesimale” per antonomasia che proviene dal Monte Hermon, confine del Libano e riceve l'affluente Yarmuk, tra la Siria e la Giordania. Sul colle sovrastante il Santuario delle Beatitudini, con la messa all'aperto simbolo della “meditazione e della “Parola”, Sulla riva lacustre Cafarnao, il villaggio della consolazione, luogo natio di Simon Pietro con le vestigia della Sinagoga in cui Gesù ammaestrò i discepoli.
La vicina località di Tabgha richiama la “moltiplicazione dei pani e dei pesci” ed il ritrovamento del battello (Magdala) di quell'epoca.
Attraversiamo il lago sino ai paesini di En Ghev e Kursi, sottostanti le “combattute colline” del Golan. Lasciamo questo specchio d'acqua, detto anche Mare di Galilea con una quota di livello a -210 metri, e saliamo sull'alto Monte Tabor dall'ampia veduta circostante: l'edificio sacro celebra la “Trasfigurazione” il racconto evangelico (Matteo 9 e 17, Luca 9) nel quale è proclamata la “nuova legge”, la vita stessa di Gesù che sostituisce la “legge antica” (Mosè) e i Profeti (Elia).
Proseguendo verso ovest, breve sosta nel villaggio palestinese di Nain ed ecco Nazareth città multietnica: la Basilica dell'Annunciazione con i resti della casa di Maria, la chiesa di San Giuseppe che rimanda alla Sacra Famiglia, la Sinagoga in cui Gesù interpretava le Scritture nell'incredulità dei suoi concittadini. La vicina località di Cana ricorda il primo miracolo di Gesù che si manifestò ad una festa di nozze con "la tramutazione dell'acqua in vino".
Rivediamo il Mediterraneo nella città portuale di Haifa dall'altura del Monte Carmelo, ove sostiamo nel Santuario Stella Maris. Poi con un balzo anche di altitudine (400 metri sotto il livello marino) il Mar Morto diviso dal confine israelo-giordano, ma unito da un clima fortemente assolato.
L'antichissimo abitato di Gerico ci ricorda l'episodio di Zaccheo salito sul sicomoro: concelebrazione nella chiesetta francescana del Buon Pastore. Qui vicino le caverne di Qumran con il famoso casuale ritrovamento delle giare contenenti i rotoli sacri, ora custoditi nel Museo Nazionale. Questa arida località era abitata dagli Esseni, comunità religiosa giudaica del II° secolo a.C. dalla rigorosa disciplina di vita.
Procedendo sulla sponda occidentale il paese di En Ghedi con i bagnanti semigalleggianti per la densità salina dal 26%, curativa per l'epidermide.
All'estremo sud del nostro viaggio svetta Masada, un rilievo roccioso ora accessibile in funivia, dominante il paesaggio del Mar Morto: qui Erode il Grande, re di Giudea imposto dai romani nell'ostilità delle popolazioni angariate, costruì ville e terme di magnifica concezione.
Un secolo dopo divenne la fortezza degli Zeloti, rigidi osservatori della legge ebraica e nemici di Roma, che li annientò nel 70 d.C. dopo un lungo assedio.
Risaliamo verso nord sull'altopiano di Wadi Kelt per ammirare in una gola rocciosa il Monastero di San Giorgio in Koziba: ed infine l'obiettivo principe, anzi regale: Gerusalemme.
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Monte delle Beatitudini, presso Tiberiade
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Chiesa della Trasfigurazione, sul Monte Tabor
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Basilica dell'Annunciazione, a Nazareth
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Haifa ed il porto, dal Monte Carmelo
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Gerico, lettura del Vangelo (a -400 m s.l.m.)
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Grotte di Qumran, sul Mar Morto
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Masada, vestigia della dimora di Erode il Grande
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Gerusalemme, Muro del Pianto
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Gerusalemme, Moschea di Omar
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Gerusalemme, palme al mercato ebraico
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Ain Karen, Chiesa del Battista e chiostro del Magnificat
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Betlemme, minareto e Basilica della Natività
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Breve racconto di una lunga visitazione: il Monte degli Ulivi e l'Orto del Getsemani, con la veduta completa della città Santa; vicina la Chiesa dell'Agonia con la pietra sacra; più lontana Betania, con la grotta della resurrezione di Lazzaro, tomba sulla quale è stato eretto un minareto.
Entriamo in città dalla Porta di Sion ed eccoci nell'epicentro dell'annosa contesa tra ebrei ed islamici, con i ben noti simboli rispettivi: l'imponente Muro del Pianto con le annesse gallerie e la spianata del Tempio con le grandiose Moschee di Al Aqsa ed Omar; quest'ultima custodisce la pietra da cui Maometto salì al cielo.
Attraversiamo il suk ed quartiere armeno poi quello israelita del Cardo, ove in questa settimana si ricorda l'Esodo con la festa delle “Capanne di Sukot”; gli emblemi floreali sono: limone (profumo della fede), palma (senza profumo, ma opere buone), mirto (profumo, ma senza opere), salice (senza profumo e senza opere).
Ricordiamo: San Pietro in Gallicanto, la piscina probatica nota per la guarigione del cieco di Siloe, la chiesa di Sant'Anna e quella della Dormizione di Maria, il nudo spazio del Cenacolo e quello raccolto del Cenacolino con la messa della “condivisione".
Lungo la Via Dolorosa la chiesa della Flagellazione ci porta al Santo Sepolcro e al Calvario del Golgota: sorvoliamo, anche fotograficamente, sulla descrizione universalmente già conosciuta per osservare soltanto la stridente contrapposizione dei cristiani delle diverse confessioni, tanto fedeli da dividersi faziosamente gli incarichi nei Luoghi Sacri.
Usciti da Gerusalemme visitiamo Ain Karem, la località della Chiesa della Visitazione e della nascita di San Giovanni Battista, nonché il chiostro del Magnificat.
Infine dove “tutto nacque”: Betlemme, il paese della “Casa del Pane”, con la basilica della Natività, eretta sulla grotta originaria, che ricorda con una stella d'argento la nascita di Gesù.
Questa località è nell'odierna Palestina, vicinissima al confine con Israele: possa la loro distanza politica ridursi a quella geografica.
Come auspicato da tanti, in primis da Benedetto XVI nella recente visita.
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"Premessa alla Terra" all rights reserved - 29 maggio 2009
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