Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
In verità sono meridiani, linee di longitudine nel mappamondo colleganti i poli: ma il canale di Suez e il fiume Nilo presentano percorsi quasi paralleli e così i benefici derivanti.
Gli avvenimenti correlati a detti "paralleli" sono ovviamente distanziati nel tempo: 1'inaugurazione il 17/11/1869 del canale artificiale progettato dal francese Ferdinand de Lesseps rispetto all'inizio, attorno al 4000 avanti-Cristo, di una civiltà estesa per secoli lungo le anse fluviali. All'impronta faraonica sono seguiti l'impero persiano, la dinastia tolemaica, la provincia romana, la dominazione bizantina, la conquista araba, il dominio turco, la campagna napoleonica, il protettorato britannico, lo Stato repubblicano. Breve invece l'altra vicenda, ricordando anche un contributo italiano, l'ingegnere Luigi Negrelli che verificò lo scarto minimo tra i livelli dei due mari e quindi la relativa facilità di collegarli senza bisogno di chiuse compensatrici: così da incoraggiare i successori ad iniziare i lavori nel 1859. E in questi 140 anni di attività la marineria mondiale ha ricevuto consistenti vantaggi di tempo e denaro evitando la circumnavigazione di Città del Capo: con altrettanti notevoli proventi per la Compagnia europea gestore del canale. Ma quando l'Egitto avocò questi guadagni, anzitempo sulla data contrattuale e tenendo chiusi gli accessi cinque mesi nel 1956, la reazione anglo.-francese e la guerra arabo-israeliana causarono otto anni di blocco con gravi diseconomie per tutti. Quest'opera ormai nazionalizzata prende il nome dalla città di Suez localizzata all'imbocco sud del golfo omonimo sul fianco occidentale della penisola del Sinai. L'altro ingresso del canale trovasî a 160 chilometri a nord presso la città di Port Said nel mare Mediterraneo ove, più ad ovest, si apre il grande delta del Nilo - l'altro parallelo idrico ma del tutto naturale - e poco distante la storica Alessandria. Questo nome é stato voluto da Alessandro Magno che la fondò nel 332 a.C.: il famoso personaggio macedone conquistatore dei paesi allora conosciuti nel medio e lontano oriente asiatico.
Sede prestigiosa di arte e scienza questa città divenne la capitale egizia sotto i Tolomei che vi costruirono numerosi edifici di rilievo, tra cui la grandiosa biblioteca modernamente ricostruita di recente dopo l'incendio durante l'occupazione islamica. Durante quella romana è ben noto storicamente l'imperatore Ottaviano che spodestò la regina Cleopatra: il suo palazzo, sommerso da un maremoto, é stato esplorato dai sommozzatori che hanno ritrovato molti oggetti preziosi, adesso esposti nel museo della reggia torinese di Venaria. Sul fondo marino vi sono resti di un altro celebre monumento, il leggendario Faro di Alessandria dalla "lungimirante luce" (pare 48 km): considerato una delle sette meraviglie del mondo antico per l'imponenza (altezza stimata 134 metri) e per la tecnologia del tempo - forse specchi parabolici girevoli - permetteva alle navi manovre sicure di entrata ed uscita dal porto. Prende il nome dall'isola di Pharos, davanti ad Alessandria, costruito da Sostratus di Cnido su progetto di Tolomeo I Sotere e completato dal figlio Tolomeo II Filadelfo, anni 300-280 a.C. Rimase operativo sino al XIV secolo imitato da molti fari nei porti del Mediterraneo - tra cui la Lanterna di Genova 1128-1139 d.C. - sino alla distruzione provocata dai terremoti del 1303-1323. Nel 1480 le sue rovine, escluse quelle recuperate successivamente in mare assieme alle statue di Tolomeo II e della moglie Arsinoe, servirono al sultano Quaitbey per la costruzione del forte omonimo che ammiriamo passeggiando sul lungo mare prima della nuova biblioteca. Proseguendo fuori città arriviamo alla Montazh, antica residenza estiva del potere circondata da rigogliosi giardini e palmeti. Nel centro cittadino vediamo la Moschea Abu EI Abbas, il Museo Nazionale, l'Anfiteatro Romano: Alessandria é stata privilegiata dalla storia dell'umanità, soprattutto nel mondo ellenistico, tuttora importante per la cultura e l'economia della nazione. Tre ore di bus, scortati da auto della Polizia Turistica, ed eccoci immersi nella frenetica vitalità del Cairo, tra la Moschea Al Hussein ed il Sacrario del Milite Ignoto - ricordo anche di Anwar El Saddat il presidente ucciso da estremisti nel 1981 - tra la Cittadella del Saladino ed i moderni edifici sulle sponde del Nilo. Momento topico il Museo Egizio la cui visita in spazi angusti ed affollati stordisce per l'abbondanza esposta dei reperti archeologici dei Faraoni: primeggia lo splendore giovanile di Tutankhamon con la sua immagine immortalata a più colori nella maschera funeraria. Passiamo uno dei ponti sul grande fiume e siamo nella zona occidentale della metropoli densa di costruzioni troppo vicine alla piana di Gizah, che comunque conferma la sua fama mondiale dell'incanto visivo: l'enigmatica statua della Sfinge ed il triangolo esoterico - l'allusivo allineamento rappresentante la costellazione di Orione - delle piramidi di Cheope Chefren, Micerino (IV dinastia regnante). La temperatura di 44°C sotto il sole di maggio mette a dura prova la resistenza dei tanti turisti lungo il perimetro di visita; e qualcuno sale sui bassi gradini di pietra. Gradini ancora più grandi,e non scalabili, quelli della piramide di Zoster, più antica (IIIa dinastia) a Sakkara a sud del Cairo. Poco distante la località di Memphis si fregia del colosso di Ramsete II e della Sfinge di Alabastro, a conclusione della nostra magnifica esperienza pur temporalmente limitata. Tralasciamo infatti i mille altri elementi illustrativi di questo antico regno dalle cento piramidi, anche confessando di non avere ancora risalito il Nilo per ammirare i restanti capolavori archeologici dei faraoni. Ricordiamo infine che il corso fluviale con le sue piene periodiche fertilizza il terreno incrementando le coltivazioni, favorisce la pastorizia,offre la pesca, attiva il commercio: ulteriori benefici per milioni di abitanti dei secoli a cui si sommano quelli moderni dei turisti; e delle navi transitanti il canale. Due vie d'acqua arterie pulsanti della vita egiziana: due parallele nel simbolismo positivo dell'Egitto.
"Paralleli d'acqua" all rights reserved - 25 aprile 2009
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