Arcobaleno di pietra
Petra, multicolore capolavoro della natura in Giordania, offre lo spunto per questo reportage...
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Energy and Civilization

Il viaggio inizia ad Amman, la capitale della nazione, dopo aver sorvolato Gerusalemme nella suggestiva luce del tramonto.
Iniziamo dalla Moschea della Università giordana per salire sul colle dell'antica Cittadella ove sono moltissime le vestigia romane, tra cui il Tempio di Ercole e il Museo Archeologico; nella valle emergono il Foro, l'Anfiteatro, la Moschea Al Hussein. Anche di sera lo spettacolo é assicurato in albergo da originali feste di matrimonio dell'alta società con musica, canti, balli.
Spettrale é invece la vista dalla località di Umm Quais: le alture del Golan sottratte da Israele, nella guerra del 1967, alla Siria per gli attacchi subiti dal bordo nord-est del lago di Tiberiade; territorio tuttora argomento di frizione tra i due Stati.
In zona le antichità di Gadara e il ponte distrutto sul fiume Yarmuk, l'affluente del biblico Giordano che separa la Cisgiordania dalla originaria Transgiordania. Altri reperti storici a Pella e poi quelli più celebri di Gerasa (Jerash): un'estesa successione di colonnati, tra il Cardo e il Decumano, il teatro romano e il Tetrapilo.
Il giorno seguente una rapida escursione verso la frontiera con l'Irak, i Castelli dei Califfi Omayyadi, Amrah e Kharamak, 8° secolo d.C. Dal deserto al lago: scendiamo dai 1000 metri di altitudine di Amman alla maggior profondità abitata del mondo (-400 metri), il Mar Morto con il record di salinità (26% in peso), acqua che favorisce la galleggiabilità delle persone ed é consigliata per le malattie della pelle. Di fronte la sponda occidentale con l'antichissima città di Gerico in Palestina e, salendo sull'altura giordana del Monte Nebo, la remota visione della cupola dorata della moschea di Omar a Gerusalemme.
Da questo monte Mosé, prima di morire, indicò al popolo ebreo la Terra Promessa. Adesso un monastero francescano vigila sui resti archeologici storici e religiosi, grazie alla competente dedizione in vita del frate Michele Piccirillo.









Amman:
La cittadella romana

Unm Quais:
le alture del Golan

Gerasa:
tra le colonne romane

Mar Morto:
tramonto verso Gerusalemme





Monte Nebo:
"il fine e la fine" di Mosé

Petra:
il Tempio del Tesoro

Proseguendo verso sud la città di Madaba: presenta nella chiesa di San Giorgio il famoso mosaico scoperto nel 1896, la carta geografica della Palestina che nel 6° secolo guidava i pellegrini ai luoghi santi. Forse é l'unica moschea dedicata a Cristo, omaggio e tolleranza islamica verso la minoranza cristiana della popolazione locale.
In un susseguirsi scenico di una natura arida la strada dei Re si snoda tra monti e gole: una di queste, Wadi Al Mujib, convoglia l'infrequente pioggia nel Mar Morto, nella cui zona costiera sembra abbiano individuato le bibliche fonti del vizio, Sodoma e Gomorra. Presso la cittadina di Karak vi sono i resti imponenti del Castello dei Crociati, ma presto l'emozione di tutti noi si palesa al cospetto della mitica Petra. Il cielo non é più limpido e la temperatura fresca favorirà l'impegnativa giornata di circa 10 chilometri a piedi tra gli stupefacenti scenari rocciosi della "Città Rosa". Rinunciamo infatti all'ausilio dei vari quadrupedi disponibili, dallo stretto ingresso del sik sino alla sommità di quota 1090 metri: una salita di 860 gradoni per ammirare il Tempio Al Dayr.
Il primo impatto visivo é però Kharnak, il Tempio del Tesoro, la celebre rappresentazione di Petra nel mondo, che apre ad un'estesa vallata gremita di colonnati romani e di meraviglie scavate nella roccia variopinta dalla natura nel tempo e dai Nabatei. Questo popolo, originario dell'Asia, creò una forte monarchia svolgendo proficui commerci con invidiabile prosperità, secolo I-II a.C., perdendo poi l'indipendenza sotto l'imperatore Traiano.
In questa depressione del terreno, chiama El Ghor, vi é la testimonianza del loro regno, una capitale dalle innumerevoli impronte indelebili sulla pietra. La sua polvere variamente colorata viene modellata da artigiani in loco nel vetro sino a creare panorami ornamentali, piacevoli ricordi per i turisti.
Petra fu dimenticata per 500 anni e riscoperta nel 1812 dall'esploratore svizzero Johann Berckhardt.
Sosta nella vicina località di Beida, abitata in precedenza dalla comunità degli Edomiti e, sulla strada per osservare i graffiti sulle rocce di Waadi Rum, ecco i “7 pilastri della saggezz.a" : é la zona ove il leggendario Lawrence d'Arabia preparò l'attacco al presidio turco di Aqaba conquistandola.
Questa città é al centro del golfo omonimo nel quale convergono altre nazioni molto citate nelle attuali vicende: Israele, Egitto, Arabia Saudita. Il capodanno 1996 ci vede passeggiare tra i palmeti del lungomare sino ai resti del castello turco assalito nel 1917 dagli arabi sottomessi al dominio ottomano.
Ultima cena del gruppo turistico e dalla piacevole meteorologia giordana il rientro é gelido nella pianura padana "senza arcobaleno"!









Petra:
quadro pittorico ...

Wadi Rum:
i "7 pilastri di Lawrence"

Aqaba:
i resti del castello turco

Aqaba:
festa danzante di Capodanno






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