Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Croce-via é un vocabolo impegnativo in quanto sottende sia l'importanza delle vicende storiche e delle caratteristiche geografiche sia la eventualità di deviazioni laterali. Ovviamente con l'accezione prevalente di un proseguimento direzionale senza derive dispersive: come le attuali crisi finanziarie in una globalizzazione confusa. Tralasciamo questi temi - troppo ambiziosi per l'occasione - essendo il titolo riferito ad un'esperienza in Siria, nel decimo anniversario della gita, invertendo la dizione in "croce-via della civiltà": la curiosità della breve linea evidenzia varie disavventure accadute durante l'itinerario del viaggio, comunque poi gratificante per i partecipanti del gruppo. Gruppo la cui guida designata dovette rinunciare alla vigilia designando il sottoscritto con il gradimento dell'agenzia, che mi conosceva come viaggiatore anziano, ma senza responsabilità diretta: fu un'accettazione alquanto sofferta per evitare la cancellazione del tour. Tra i vari inconvenienti (omettiamo i successivi) le targhette dei bagagli stampigliate Damasco anziché Aleppo, a Linate, e cambio obbligato di indirizzo sulla pista di Fiumicino; e soprattutto problemi di salute inizialmente a carico del "capo gita" e successivamente dí parecchi altri gitanti (la vendetta di Zenobia?..). Visitiamo questa area mediorientale, anticamente più estesa dell'attuale nazione siriana, madre di storia e popoli, artigianato e religioni, costumi ed archeologia. La geografia é variegata: sulla costa, tra Turchia e Libano, prevale la tipica vegetazione mediterranea, che si dirada sulla catena montuosa retrostante per diventare agricoltura rigogliosa nelle valli attigue; poi subentra la siccità dell'arida piana desertica estesa, con qualche rilievo roccioso, oltre l'Eufrate e sino al confine con l'Irak. Se già é difficile pensare alle difficoltà di uomini ed animali in trasporti disagiati da distanze notevoli, secoli fa dal mare al fiume e viceversa commerciando tra l'Europa e l'Asia, diviene stupefacente la costruzione di vie colonnate e templi romanici con pietre di notevoli pesi e dimensioni. In questo contesto si comprende la fierezza della regina Zenobia che non volle assoggettarsi all'imperatore Aureliano e pagò la sconfitta militare come schiava di Roma. La prima tappa - presso il confine contestato, diplomaticamente, alla Turchia - sono i resti del monastero di San Simeone, detto lo stilita per la sua prolungata permanenza su una colonna del tempio. La città di Aleppo é dominata dall'imponente fortezza ed abbellita da una grande moschea, secolo XIII; popoloso insediamento documentato al tempo degli assiri, babilonesi, egizi; interessante il variopinto suk, il mercato coperto.
Da questa città é breve la distanza con la località nota come Ugarit: rovine storiche attorno al 3000 a.C. con il vanto di ritenersi l'origine del primo alfabeto del mondo, avendo gli studiosi osservato i legami di questa lingua con molte altre più recenti. La fortezza dei Templari a Tartous (Tortosa): in questo porto abbiamo poi sostato durante una crociera 1'11/6/2000 giorno "sospeso" per il lutto della morte del presidente Assad. Ritorniamo sui monti ove emerge il colossale e famoso Krak dei Cavalieri, il castello roccaforte emblematico delle vittorie e della sconfitta dei Crociati in Terrasanta. Dopo la città di Homs affrontiamo una lunga traversata del deserto sino alla sua "regina" la perla archeologica di Palmira o Tadmor, passaggio obbligato delle antiche carovaniere tra est ed ovest. La visione é emozionante dal castello di Qakaat Ibn Maan dalla cui sommità si ammira un vasto complesso monumentale: dal teatro al colonnato, dal santuario di Baal al tempio di Nebo, dalle terme al campo di Diocleziano. Centro di potere dei Seleucidi poi colonia dei romani e dei persiani, quindi soggiogata da Aureliano nel 272 d.C. infine conquistata dagli Arabi e semidistrutta nell'VIII secolo.
Presso il confine con la Giordania la città di Bosra, fondata dai Nabatei, con il magnifico teatro ritrovato intatto sotto la sabbia e la moschea di Omar, forse la più antica di tutte. Conclusione del viaggio nella fascinosa capitale della Siria: Damasco é un coacervo di storia e di costume, crocevia appunto di avvenimenti, ricordi di cultura ed esperienze di attualità. La casa di Anania ed il muro di San Paolo, rifugio e salvezza dell'apostolo. Nella chiesa dei frati francescani in città abbiamo assistito alla messa: omelia in arabo, testo in inglese e coro in latino. Visita al museo nazionale e al bazar cittadino, arte e folclore; interessante anche statua e tomba di Saladino,potente condottiero vanto della riscossa anticrociata, saggio sovrano degli Ayyubiti. Dall'alto della zona residenziale di Salihiye la metropoli appare nella sua maestà, splendida nella luce del tramonto sostituita dalle lampade serali. Concludiamo questa piacevole nostra brevità esistenziale ammirando la celebre moschea degli Omayyadì, con alcune delle varie foto rappresentative di un viaggio in Siria, nazione definitasi "Crocevia delle Civiltà".
"Civiltà al crocevia" all rights reserved - 10 ottobre 2008
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