Utopie energetiche?
Una riflessione appassionata ed arguta sull'energia...
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Energy and Civilization

Utopie energetiche?
La "ricetta" termodinamica


Energie prodotte al di fuori dei sistemi tradizionali nel periodo storico della ripresa industriale e dei consumi conseguenti, con il barile di petrolio attorno a 3 dollari prima del 1973? Era quasi provocatorio!
Prospettare anche in seguito tecniche di maggior risparmio funzionale ma più complesse come la cogenerazione, più impegnative come le fonti rinnovabili, più moderne come i frigoriferi a pompa di calore? Era quasi utopico!
Con il progressivo prelievo dalle risorse del sottosuolo - in particolare petrolio e gas metano - e del loro crescente prezzo di mercato, le alternative termodinamiche sono divenute più realistiche, pur conservando difficoltà interpretative ed applicative nonché finanziarie, dato il maggior onere di progetto/ esecuzione e tempo di ammortamento rispetto alle normali precedenti consuetudini.
Oggi però le perplessità in argomento sono superabili con le necessità di ridurre sprechi gestionali, grazie agli sviluppi tecnologici, ricavandone anche vantaggi in termini di incentivi fiscali con le certificazioni energetiche dell'edilizia, attualmente dovute e valutate.
Un ricordo personale del 1994 per motivare la domanda in titolo: un disegno progettuale così ampio da partire perdente per l'epoca e il sito. Soprattutto per le problematiche sulla viabilità cittadina sebbene ciò era già in atto da tempo per il teleriscaldamento di Brescia:che adesso serve 38,5 milioni di metri cubi residenziali con una potenza installata di 700 MW.
Si trattava infatti di questo tema e di altri tre obiettivi in contemporanea con una sola ipotetica realizzazione: una centrale termofrigorifera al servizio del produttore/distributore nazionale di elettricità e della rete cittadina di utenza.

Ecco in sintesi la proposta documentata trasmessa allora al sindaco della Spezia e ad un funzionario Enel.

"Alcuni gruppi frigoriferi centrifughi di notevole potenza predisposti in pompe di calore per l'utilizzo invernale, cioè con i condensatori riscaldanti l'acqua in ciclo chiuso con i fabbricati della città, utenze nella cui base gli scambiatori alimentano il circuito interno dei radiatori. Questa potenzialità termica totale, meno quella elettrica dei motori azionanti i gruppi, determina la potenzialità frigorifera da dissipare in natura: l'acqua di raffreddamento della centrale elettrica, ne migliora il rendimento conseguendo anche un minor riscaldamento del golfo caratterizzante la città. Inoltre il terzo risultato: i fabbisogni di climatizzazione estiva che si prospettavano necessari ai prossimi edifici del terziario; cioè i gruppi frigoriferi commutati alla funzione originaria con l'acqua refrigerata degli evaporatori alimentanti le utenze. Infine - il quarto servizio utile - l'acqua sanitaria cogenerata tutto l'anno, mentre il calore restante in estate dissipato da torri evaporative".

L'usufrutto energetico annuo e il relativo risparmio economico si sommavano al rispetto ambientale se comparato alla sola sommatoria dei consumi con soluzioni tradizionali equivalenti per una completa urbanizzazione. Ovviamente era comprensibile - per la complessa approvazione delle autorità comunali e dell'ente statale - la mancata adozione di tale utopia energetica.
Utopia odierna non più tale - ma in un contesto diverso e favorito dall'acqua di falda freatica - con la realizzazione in corso di 5 quartieri milanesi teleriscaldati da 450 Mega Watt: cogenerazione da elettrogeni, pompe di calore elettriche (rendimento COP 3), caldaie integrative a condensazione di gas metano; a completamento di 330 MW termici già operativi in altre zone di Milano.
Produzione energetica applicabile, in parte e dimensione, a qualsiasi nostra realtà di progresso cittadino: dove il conforto climatico, compreso quello estivo, si può coniugare con un maggiore risparmio gestionale e un minor impatto ambientale.
Ricordiamo altresì le fonti rinnovabili - sole, vento ed altri apporti in natura - dove amministrazioni e popolazioni concorrono a scelte previdenti e premianti: .ad esempio Varese Ligure (SP) - campione di immagine energetica ed economica, casualmente anche per la vista aerea del suo borgo antico prefigurante il simbolo dell'Euro - paese al quale ho dedicato, su una rivista professionale (TIS Marzo 2007), l'articolo elogiativo "Un Comune al di sopra del comune".
Energie non più utopiche.


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