L'Arcipelago Ypsilon
Il presente titolo é motivato dalla visione aerea delle Eolie: a forma di ypsilon appunto!
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Energy and Civilization

L'arcipelago "Y"psilon


A completamento del "trittico vulcanico" (Il sole verde e L'isola bianca) il presente titolo é motivato dalla visione aerea delle Eolie, le sette isole tirreniche posizionate a somiglianza di questa lettera alfabetica greca.
A sud - collegata via traghetto con la Sicilia - l'isola di Vulcano, più a nord Lipari e poi Salina, ad. ovest Filicudi ed Alicudi, verso nordest Panarea e Stromboli; la prima e l'ultima con crateri eruttivi, rispettivamente silente e "parlante".
La voce stromboliana della Sciara di Fuoco si ode ogni 15-30 minuti e si nota, particolarmente suggestiva, nel contrasto della luce con la tenebra. Vidi questo affascinante fenomeno della crosta terrestre dal mare, navigando di notte tra lo stretto di Messina e Genova; ero un giovane ufficiale della marina mercantile e la forte emozione di oltre cinquanta anni fa era inversamente proporzionale alle scarse conoscenze pratiche, fuori della propria città, nel primo dopoguerra. Rividi recentemente, tra decine di imbarcazioni turistiche, l'effetto luminoso serale e l'appuntamento con "madre natura" non deluse: invece spaventò nell'inverno 2002 i residenti con l'improvviso crollo roccioso durante una eruzione parossistica e l'impatto sul mare con ondate alquanto distruttive in zona, località Ginostra e dintorni. Da allora l'eventuale ripetizione dell'accaduto viene monitorata da una tecnologia sofisticata con allarme di avvertimento nelle aree circostanti.
Analogo ed ancor più esteso sistema vigila sul Vesuvio: ascolta i fremiti sotterranei per prevenire manifestazioni eruttive pericolose, allontanando per tempo gli abitanti sottostanti: la storia ricorda la distruzione di Ercolano e Pompei 20 secoli fa.
Invece il ricordo personale é la salita sino al bordo e, con guida autorizzata, breve discesa dentro il cratere vesuviano, con dimostrazione di una sigaretta accesa spontaneamente a quasi contatto della roccia calda
Per contro la vivacità dell'Etna é notoriamente e di frequente visibile con imponenti colate laviche e cadute di cenere sino a Catania; nell'estate 1972 una massa di lava, ancora fumante,impediva il transito della strada "mare/neve"; per cui arrivai per altra via presso il rifugio Montagnola, altitudine 2500 metri.
Potremmo circoscrivere l'arcipelago eolico in un triangolo (non tipo Bermude!) con i vertici nei due vulcani citati e quelli sommersi nel Tirreno: poco noti perché rilevabili soltanto con gli strumenti, ma di notevole ampiezza e, rispetto al fondo marino, alti 3290 e 2800 metri circa. Sono stati chiamati Marsili e Vavilov: e il loro "silenzio" li rende fortunatamente sconosciuti alla gente.
Conosciuti molto bene invece e raggiungibili con gratificante fatica le sommità eruttive di Vulcano (391 metri) e di Stromboli (924 metri). Il primo é fotografato con entrambi le viste dal bordo, verso settentrione (ove si intravvede il piccolo cratere di Vulcanello) e dentro la cavità esalante gas sulfurei.
L'ultima attività del grande cratere La Fossa risale al 1888, adesso continua la "quiescenza".
Appena sbarcati nel porticciolo l'isola "offre" i fanghi termali ai numerosi frequentatori.
Il secondo é tutt'altro che silenzioso, le bocche effusive di Filo Barona e Filo del Fuoco, sottostanti alla cima isolana detta Somma Vaccari, sono ritmicamente operative: minacciose soltanto nel 1930 con forte emissione di lava e scorie incandescenti. La salita é consigliata con prudenza, meglio con una guida locale ed attrezzatura adeguata di sicurezza.
L'isola capoluogo é Lipari, la cui storia é documentata nel museo Luigi Bernabò Brea, nota nell'antichità per le cave di pomice biancheggianti in riva al mare, che rendono suggestiva la balneazione e per l'esportazione nel. Mediterraneo dell'ossidiana: il vetro pietroso/ero lucente eruttato dal monte Pelato, allora materia indispensabile per armi ed utensili.
Piacevole la modernità dell'accoglienza turistica; luoghi di richiamo il castello acropoli cittadina, la cattedrale di origine normanna, il parco archeologico Diana e gli attigui sarcofagi greci. A proposito di lingue antiche ricordiamo i precedenti nomi di Vulcano / Lipari/Salina/Filicudi/Alicudi/Panarea:rispettivamenteHiera/Meligunis/Didyme/Fenicusa/Ericusa/Euonimo. Ignorol'equivalente nominativo di Stromboli, la cui grotta di Eolo offre la denominazione mitologica alle isole Eolie:qui il dio dei venti, che favorì il ritorno di Ulisse a Itaca, e Marte con la sua fucina nelle "viscere degli inferi".
Ancora più a settentrione Salina, verdi boschi verso il monte Fossa delle Felci (962 metri) e lunghe spiagge tra gli scogli, piacevole la "Sagra del cappero" ed interessante la visita al tempio della Madonna; ha la cima più elevata dell'arcipelago ed é seconda a Lipari in superficie.
Ad occidente Filicudi con il magnifico sorgente faraglione La Canna; in collina, a Punto Graziano,il conservato insediamento dell'età del bronzo. Ancora più piccola e selvaggia Alicudi, quasi anonima per gli amanti della moltitudine.
All'altro canto ecco Panarea dall'eleganza mondana, vicoli con scorci suggestivi e macchie fiorite, oleandri e ginestre; anche qui i resti di un villaggio preistorico, raggiungibile dalla baia di Cala Junco. Visibile dalla linda chiesetta di San Pietro lo scoglio di Lisca Bianca ed altri minori, con il vicino isolotto di Basiluzzo.
Infine Stromboli con la celebre storia cinematografica omonima ed altre più recenti, "sirena vulcanica" per viaggiatori da tutto il mondo e suggestivo centro abitativo con panorama incantevole.
Dalla bella chiesa di San Vincenzo vista sullo scoglio di Strombolicchio, alto 43 metri, con la forma di un castello medioevale, sul quale negli anni '20 é stata ricavata una scalinata di 200 gradini per accedere alla terrazza dominata da un faro.
In conclusione della gradevole vacanza: un felice capriccio della natura - non ultima la cultura - visione e clima ideali, flora e rocce adornano queste 7 isole "ipsiloniane": la storia, comprovata da antiche anfore cesellate ed altri reperti museali, risale ai primi abitanti "eolici" nell'anno 4000 avanti Cristo.




Vista aerea delle Y Eolie (fonte: Google)



Vesuvio, dentro il cratere (2/6/1965)



Vulcano dal cratere verso Lipari



Vulcano interno del cratere



Vulcano fanghi termali



Filicudi, faraglione La Canna



Vulcano eruzione al tramonto



Stromboli, quadro nella chiesa di San Vincenzo



San Bartolomeo, patrono delle Eolie




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