L'isola bianca
Si parla di Islanda, di viaggi, di energia geotermica... fino al Santo Graal.
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo
[gif - 21,999 bytes]

Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Energy and Civilization

Svanisce il colore - rispetto al titolo del precedente articolo "Il sole verde", ma resta la descrizione di un'altra isola: l'Islanda, già menzionata in "Energia N.N.N. " .
Scrissi al riguardo due articoli su riviste professionali [1] che vennero letti dall'Associazione Amici dell'Islanda a Roma ed apprezzati con una lettera di invito a visitare il loro documentato sito [2].
Riprendiamo qui sinteticamente gli argomenti termodinamici del 1995 per ricordare, tra i punti salienti di questa terra, come l'energia ed il calore possano definirla "bianca" - acqua e vapore geotermali, cascate dai ghiacciai al mare - mentre avevamo colorato in "verde" l'immagine di Ischia.
Il percorso settimanale, base nella capitale Reykjavick, fu arricchito dalla cultura della guida locale, in città e nel tragitto verso nord est, poi emozionato dal ritorno verso sud ovest attraverso lo Sprengisandur, il temuto "deserto della morte": dieci ore su pista sterrata, con un mezzo a quattro ruote motrici, nell'altopiano centrale, tra rocce laviche e corsi torrentizi e lungo il fianco dello Vatnajokull, il ghiacciaio più vasto d'Europa (8000 chilometri quadrati).
Prima di toccare temi "letterari" di questa "patria dei vichinghi e natura dei contrasti" rimarchiamo due primarie peculiarità isolane [3], al di là di quelle più note delle fonti energetiche rinnovabili e di quelle spettacolari dei geyser.
Iceland, dominio dei ghiacci, presenta temperature costiere meridionali sopra 0°C in quanto é lambita dalla corrente tiepida di Irmingher, deviazione occidentale della famosa via d'acqua che proviene dal Golfo del Messico e favorisce il clima in Irlanda, Gran Bretagna, Norvegia; mentre la corrente fredda di ritorno dalla Groenlandia penalizza il nord America a latitudini molto inferiori.
A proposito, l'Islanda é sfiorata a settentrione dal Circolo Polare Artico e si trova nel mezzo dell'Atlantico: la seconda unicità consiste nella lenta e progressiva separazione dell'isola in due parti disomogenee, causa la faglia oceanica centrale che frattura il fondo marino e quanto emerge, cioè quest'isola. Sulla scissura terrestre, nel tratto più stretto, vi é un misuratore calibrato che registra la divaricazione, quasi due centimetri ogni anno. Uno "scherzo compensatore della natura" il recente, geologicamente parlando, isolotto di Surtsey, fuori uscita magmatica da un cratere sommerso.
Dopo l'aeroporto di Keflavick, abbiamo visitato la piacevole città capoluogo, percorso i fiordi di Hunafloi e Akureyri, l'area dell'antico Parlamento di Thingvellir, il lago di Myvatn ed il vulcano Krafla, le cascate Godafoss e Gullfoss, le solfatare di Namaskard, le chiesette di Vidimyri e Reynihlid, le grotte laviche del Prenglaborgir ed il geyser Strokkur.
Un passo a ritroso nel tempo per ricordare molti dettagli delle sorprendenti manifestazioni di una geografia disegnata dal fuoco, oltre 200 vulcani e sorgenti termiche, coste rocciose modellate dal vento oceanico, ghiacciai perenni in costante movimento verso il mare.
Nello scenario di una natura così prorompente é inserita la società nazionale energetica [4] con produzione e distribuzione di elettricità da fonti rinnovabili, ma allora tributaria parzialmente di potenza con importazioni di combustibili.
Nel successivo sviluppo delle proprie risorse ambientali - calore dal sottosuolo in turbine a vapore ed idroturbine sui salti d'acqua - l'isola ha saturato i propri fabbisogni. Anzi si é progettato un elettrodotto per l'esportazione, un cavo sottomarino - ottimizzato da una grande industria italiana - che alla profondità di 1100 metri e lunghezza 1800 chilometri raggiunge la Germania (non Gran Bretagna e Norvegia, più vicine ma quasi autosufficienti) con appoggio intermedio nelle isole Faeroer [5].
La mente umana può spaziare ancor più liberamente in "proiezioni poetiche" come le contestuali citazioni di Giacomo Leopardi [6] e Dante Alighieri [7].
Il primo é l'autore, già citato nell'articolo in sito "Ars Condicio" che rappresenta l'incontro drammatico tra la natura, impersonificata da una donna gigante, ed un essere umano, un islandese in cerca di lidi più accoglienti: scorre un dialogo avvincente con un finale ineluttabile che lasciamo alla curiosità culturale dei lettori.
Il secondo poeta é quello "massimo" anche per la novità qui esposta: una storia intrigante raccontata da due studiosi che originano, nel 330 circa avanti Cristo, la scoperta fatta dal navigatore greco Pitea dell'Islanda, l'ultima TULE.
Così era chiamata dagli antichi Romani - Virgilio, Georgiche 1-30 - la terra estrema del mondo allora conosciuto. Ma la sorpresa si materializza nel libro attribuendo al sommo Dante un viaggio nel 1319 sino a questa isola: citazione criptica della Commedia nel verso 55, canto XXXIII del Purgatorio "... quando tu le scrivi ...". Il numero corrisponde alla longitudine ovest calcolata a quel tempo dal meridiano di Gerusalemme (e non con l'attuale Greenwhich, Londra); mentre la latitudine nord sarebbe corrispondente al verso 63, canto XXXIII dell'Inferno "... e tu le spogli ...".
Seguono in quel sito approfondite connessioni ed interpretazioni con i dettagli pittorici di famosi quadri di Botticelli e Raffaello, Bramante e Leonardo da Vinci; unitamente al fantasioso giardino dell'Eden - Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre - con riferimenti spaziali ed astronomici. Inoltre racconti storici tra cui la distruzione nel 1307 dell'Ordine dei Templari - accusati di eresia, in realtà per impadronirsi delle loro ricchezze - da parte del Re francese Filippo IV il Bello.
Infatti la passione filosofica e suggestiva degli autori per le vicende medioevali si manifesta con un ulteriore originale congettura: il segreto dei cavalieri templari che giungono sulla costa meridionale dell'Islànda nel 1217 e celano in una cavità presso il fiume Jokulfull il tesoro del Tempio di Gerusalemme.
Compreso il mitico Santo Graal!?


Riferimenti

1. "L'isola dell'energia" su L'Installatore Italiano, novembre 1995 "Il calore gratuito" sul Foglio dell'Associazione Italiana Riscaldamento Urbano, settembre 1995
2. www.islanda.it (sito visitato nel novembre 2007)
3. documenti originari del "Comité National Islandais des Grand Barrages",luglio 1989
4. catalogo della società nazionale Landsvirkjun, 1965-1990
5. Matteo Aliprandi "Islanda, l'estremo nord dell'Europa" tesi di laurea 2006, Università di Chieti-Pescara
6. G.Leopardi "Un islandese e la natura", operetta morale dallo Zibaldone
7. G.Giannazza - G.F.Freguglia "I custodi del messaggio" Sperling & Kupfer editori 2006, pagine 278.

Didascalie immagini

1 Islanda, mappa dell'isola
2 vista aerea di geotermia
3 Reykjavick: cattedrale protestante e statua di Erik Il Rosso scopritore dell'America (930 d.C.)
4 due momenti del geyser Strokkur
5 correnti nell'Atlantico settentrionale
6 faglia nel centro dell'Oceano
7 fratture nel suolo dell'Islanda
8 cascata Godafoss (degli dei)
9 cascata Gullfoss (dorata)
10 mappa della rete elettrica al 1990
11 progetto dell'elettrodotto verso la Germania
12 "tramonto vikingo" del fotografo Pàll Stefànsson (incontrato in albergo)
13 geologia dell'isola





www.seeandlisten.it/opinioni/egb46.html

"L'isola bianca" all rights reserved - 29 novembre 2007
Copyright 2007 to tomorrow - Emilio Giuliano Bacigalupo


contact@seeandlisten.it

Leggi ...altre Opinioni di Emilio Giuliano Bacigalupo Bacigalupo