Chiese sui vulcani
...percorriamo questo sito mitico dell'antichità che conserva i resti del tempio di Mercurio!
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo |
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Energy and Civilization
Allegoria della fede sovrastante la ragione?
Allusione alle difficoltà secolari della teologia?
Adesioni laiche alle distinzioni confessionali?
Niente di tutto ciò - sebbene ingannevole possa essere il titolo - perché trattasi di chiese, costruzioni non istituzioni, visibili su picchi lavici e da tutti raggiungibili, credenti e non, purché curiosi e "di pié sospinti".
Siamo turisticamente nella città di Le Puy en Velay nel cuore vulcanico dell'Alvernia, 1'Auvergne del massiccio centrale francese. La prima conoscenza di venti anni è stata casuale in un percorso al volante
per evitare l'autostrada; la seconda volta é stata recentemente inserita in un viaggio di gruppo a cui avevo dato fiducia per la presenza di una guida professionalmente idonea, una professoressa di storia
dell'arte dell'Accademia di Brera. Infatti é stata dedicata una settimana tra Clermont-Ferrand e Montpellier, zona dalla duplice originale caratteristica: le rappresentazioni museali dell'umanità in un contesto
primordiale della natura geologica.
Procediamo con ordine in questo dedalo architettonico-naturalistico, tralasciando di dettagliare le città menzionate per l'ovvietà della loro bellezza ed importanza. Accenniamo soltanto come
Clermont presenti due personaggi celebri: il pontefice Urbano II, che tenne il Concilio del 1095 e decise la prima crociata in Terra Santa, la cui statua é sulla piazza della Victoire antistante la magnifica
cattedrale di Notre Dame de l'Assumption; l'altro monumento é in Place de Jaude e raffigura Vercingetorige, capo dei Galli e condannato a morte a Roma nel 46 a.C. ma famoso per aver prima sconfitto
le legioni romane sul Plateau de Gergovia, sul cui pianoro vi é un obelisco di ricordo.
Ecco nei dintorni il picco dominante del Puy de Dome (la prima scalata in bicicletta fu vinta da Fausto Coppi nel 1952): percorriamo questo sito mitico dell'antichità che conserva i resti del tempio di
Mercurio, primo secolo dopo Cristo, con una cappella medioevale dedicata a Santa Barbara. Adesso opera un osservatorio astronomico che porta una targa onorante lo scienziato Blaise Pascal per le
ricerche sulla pressione atmosferica,a coronamento delle osservazioni di Galilei e delle prove di Torricelli.
La visuale da 1465 metri di altitudine spazia una regione che dissimula 80 vulcani monogenici, spenti da circa cento secoli e con gli antichi bordi addolciti dalla flora.
L'itinerario prosegue nei territori attigui e verso sud in un molteplice abbinamento di chiese e borghi;le prime apparentemente sproporzionate, nel loro pregevole stile romanico, rispetto ai secondi pur
dignitosamente accoglienti e gradevoli.
Il motivo trovasi nell'originario passaggio dei pellegrini centroeuropei verso
il santuario di Santiago di Compostela, patrono della Spagna: il cammino di migliaia di fedeli per pregare nella cattedrale di San Giacomo "nel campo delle stelle" veniva protetto dal possibile brigantaggio,
e dalle intemperie certe, in edifici religiosi circondati dalle case dei contadini.
La
statua di Urbano II guarda la cattedrale di Notre Dame
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Moderno pellegrino verso San Giacomo
di Compostela
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La città dei picchi: Le Puy en
Velay
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Le Puy de Dome ed i vulcani spenti
attorno
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L’obelisco
di Vercingetorige sul pianoro di Gergovia
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Il viadotto più alto d’Europa
presso Millau
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La
basilica di Saint Foy a Conques
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L’architettura gotica –
romanica dell’Alvernia
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San
Michele a Le Puy
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Le
mini immagini sono dei particolari delle foto originali. Se ci
clicchi sopra...
Alcune località di questi siti di sosta e culto sono qui riunite in una serie di storiche abbazie, compresa la splendida basilica di San Foy a Conques en Rouergue.
Ma la sorpresa che suggerisce questo sunto itinerante é la città che prende il nome dal “picco” ove un fenomeno nella notte dei tempi é così spiegabile: le bocche vulcaniche, cessata l'attività eruttiva,
sono state dilavate dalla terra di rivestimento restando con il materiale talmente solido da sostenere gli attuali monumenti sacri.
La statua di color rosso della Madonna, inaugurata il 12 settembre 1860 e realizzata in ferro fondendo i 213 cannoni della battaglia di Sebastopoli in Crimea, pesa con il piedistallo oltre mille tonnellate..
Nell'approssimarsi del 150° anniversario della prima apparizione di Lourdes, lo studioso cattolico Vittorio Messori scrive (CdS 12/7/07) una storia antesignana dell'evento del 1858,
basandosi su un libro, pubblicato nel 1928 da Emile Brejon, giurista e medioevalista, che si ricollega a Notre Dame di Le Puy per un fatto significativo. Questa città, all'inizio dell'anno
1000, ricevette il dono carolingio del castello di Mirambel, il monte sovrastante l'attuale grotta dei miracoli, divenuto in seguito fortezza saracena assediata dai cristiani. L'emiro Mirat
resistette a lungo alle truppe francesi, giurando di non arrendersi a nessun uomo; ma accettò quando il vescovo gli propose una
Donna - il santuario del Massiccio Centrale, appunto, essendo Maria venerata anche dai fedeli del Corano - e portando fiori alla statua della Madonna di Le Puy. Tradizione
poi continuata da delegazioni di cittadini di Lourdes sino al 1858, con alterne vicende storiche, anno dell'incontro di Bernadette Soubirous con la visione di Massabielle, la
venerata località sottostante il citato castello dei Pirenei.
Aggrappata ad alcuni picchi rocciosi la cattedrale di Notre Dame, riconosciuta nel patrimonio mondiale dell'Unesco, in stile romanico con influenze moresche, risalente all'undicesimo secolo assieme
all'attiguo chiostro ed al museo d'arti religiose.
Sul camino di Aiguilhe punta al cielo San Michele, chiesina consacrata il 18 luglio 1962, il cui affilato blocco magmatico di sostegno é scalabile con 268 ripidi gradini: l'indubbia fatica é compensata
dall'eccezionale circostante panorama.
Raggiungiamo infine la graziosa città di Montpellier passando con qualche emozione sul nuovo ponte Viaduct nella gola del fiume Tarn presso Millau: con 343 metri é il viadotto più alto d'Europa e
la raffinata architettura dei 7 piloni ricorda le vele nautiche.
Un capolavoro laico dell'uomo svettante sulla asprezza incombente della natura.
www.seeandlisten.it/opinioni/egb43.html
"Chiese sui vulcani" all rights reserved - 28 giugno 2007
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