NobelMilano
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Energy and Civilization

Energia congressuale/culturale/cosmopolita - volendo ancora giocare sull'aggettivazione energetica come nei miei precedenti interventi - per significare quanto la città ambrosiana esercita richiamo per grandi e riconosciuti nomi da tutto il mondo, concertando un incontro-dibattito con autorità e personalità, libero l'uditorio di porre quesiti.

Nei prossimi giorni 5~7/12/96 (terza sessione del quarto anno) parleranno 10 premi Nobel stranieri, presentati dalla "nostra" Levi Montalcini (Medicina '86), e precisamente:

  • Esquirel - Wiesel - Rotblat (Pace '80-'86-'95),
  • Walcott (Letteratura '92),
  • Duve-Dausset (Medicina '74-'80),
  • Rowland (Chimica '95),
  • Weinberg (Fisica '79),
  • Arrow - Buchanan (Economia '72-'86).

Il convegno - che si svolge con il patrocinio delle più alte cariche politiche ospitanti - vedrà l'apporto di molti rappresentanti, anche dall'estero, del mondo accademico ed imprenditoriale: il tutto dettagliato ed organizzato dall'Hypothesis, dalla comprovata esperienza, che provvede alla preparazione e diffusione delle memorie e della restante documentazione, rassegna stampa compresa.

Scrivo in merito non tanto per contribuire all'informazione di questo avvenimento nobilitante la vitalità milanese - essendo "Dieci Nobel per il futuro" ben noto altrimenti - quanto per ricordare due esperienze, personali ma non private, riferite all'analoga manifestazione dell'anno scorso.

La prima é stata sintetizzata in un articolo d'opinione (Nobelcultura, rivista tecnica Installatore Italiano, giugno 1996) in cui esco dalla nicchia della mia professionalità energetica/frigorifera, e dei temi ad essa collegati, per commentare alcuni interventi significativi, o almeno quelli sollecitanti un parere.
Ovviamente scrissi che "osare vuol dire responsabilmente esporsi" conscio che stavo alzando alquanto la penna, anzi la testa ... Ed a proposito di testa, e del relativo male..., ecco la seconda vicenda, la domanda posta in chiusura del dibattito dopo la relazione di Roger Guillemin, ora felice pensionato con l'hobby della pittura elettronica. Nascita e studi francesi, lavoro in Canadà e Stati Uniti, ove contribuisce alle ricerche e scoperte dei neurotrasmettitori - endorfine in primis - che gli valgono il premio Nobel 1977 per la Medicina.

I Premi Nobel per la Medicina 1975 e 1986, Dulbecco e Levi Montalcini, nell'aula del centro congressi Cariplo, S. Ambrogio millenovecentonovantacinque[link to gif: 72,802 bytes]
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Essendosi in quell'epoca aggravata la mia emicrania - disturbo prima addebitato soltanto a cause organiche, peraltro ignote - ed avendo ormai percezione dell'originalità della diagnosi, iniziai ad occuparmi delle pubblicazioni su queste microsostanze cerebrali, deputate al controllo del dolore e della forza.

A partire dal 1979 mi sono state ospitate una dozzina di lettere su riviste mediche, alcune commentate e positivamente, volendo far conoscere di tale sofferenza - apparentemente senza motivo e senza scopo - almeno le emozioni e le difficoltà del vivere, nonché le "comprensibili incomprensioni" degli altri verso i (non pochi) cefalalgici.

Nel 1980, dopo aver contattato i massimi livelli sperimentali ed applicativi in Italia, inviai cinque lettere spiegando il caso ad altrettanti nomi famosi nordamericani del settore neurologico ed endocrinologo.
Tutti compresero e mi risposero che non vi era nulla di risolutivo, comunque rimandando alla competenza dei centri cefalea che si stavano organizzando nella nostra penisola.

Ebbene uno dei cinque scienziati era di fronte a me, e quando ormai disperavo di avere il microfono nell'affollata e partecipante aula Cariplo, gli porsi copia della sua lettera (intestata al Salk Institute, California) chiedendogli se vi era qualche novità per alleviare, se non guarire, questo tipo di "migraine headache". La risposta pragmatica fu breve: solo la speranza di un farmaco futuro e la sorpresa piacevole di conoscere chi lo ricordava dopo tanto tempo.

A tu per tu si complimentò poi con il mio carattere combattivo nella resistenza al dolore cronico: infatti quando esso aumenta non ci sono testimoni salvo i familiari, quando é sopportabile la gente fuori casa ti trova bene; e se tenti di reagire attivamente, per recuperare qualche gratificazione e non cadere nella disperazione ti considerano supersano. Con ciò perpetuando l'insensibilità della società (talvolta di certi medici), che comunque si preoccupano poco di questi sofferenti perché non sono (così sembra) in pericolo di vita, di cui però gioiscono sempre meno.

Chiusa la parentesi, anche quest'anno "le 3 giornate di Milano" lasceranno un ricordo, non propriamente storico/bellico/patriottico, bensì scientifico/economico/etico per il prossimo secolo: così "recita il logo" del programma congressuale nel centenario della morte di Alfred Nobel.

[gif - 7,444 bytes]La locandina ufficiale della manifestazione

[Bacigalupo: 25 novembre 1996]


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