Tempi di conversione
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo |
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Energy and Civilization
Non quelli religiosi, semmai di comprensione, bensì di coesione e coerenza pur nel rispetto delle
tradizioni e delle individualità: indirizzi di semplificazione, come le diverse valute convertite in
Euro, o di sicurezza, come le segnalazioni satellitari al posto dello storico alfabeto Morse, che tanti
naviganti ha salvato.
A tal proposito ecco un reperto nostalgico, il ricordo di un allievo nautico della turbonave Atlantic
nel settembre 1951 a New York: città rivista successivamente ed ora ben impressa nella mente per i
tragici avvenimenti, mezzo secolo dopo.
Un aspetto dell'esperienza lavorativa, in mare ed in terra, è il contatto con la tecnica ed il
linguaggio di quelli che, arrivando primi ed in particolare gli anglosassoni, nelle scoperte e nelle
applicazioni, possono diffonderle dappertutto.
Citando la specializzazione che più conosco "refrigerazione e condizionamento" una recente
pubblicazione della ASHRAE, madre statunitense delle associazioni internazionali del settore,
indicava come decenni fa il termine "ton" o "tonnellata di freddo" , la potenza frigorifera ricavabile
dallo scioglimento di questa massa di ghiaccio in 24 ore; equivale alle nostre 3024 frigorie/h (o
chilocalorie/ora sottratte), oggi 3,516 kW: misura universale per qualsiasi unità
elettrotermodinamica, combustibili compresi, in omaggio allo scienziato scozzese James Watt.
Aggiungiamo, per completezza, che un "refrigeration ton" corrisponde a 12000 British Thermal
Unit/h, espressione potenziale tuttora dichiarata per piccoli condizionatori d'aria da alcune ditte che
credono vendere meglio, forse, con prestazioni formalmente maggiorate.
Vi sono ovviamente altri casi di conservazione terminologica e, sempre per nostalgia personale,
menzioniamo il miglio terrestre (1609,3 metri) ed il più popolare miglio nautico (1852 m) che in
un'ora di velocità è detto nodo; poi la tonnellata di stazza, unità di capienza delle navi
(2,832 m3) e non peso come è il dislocamento, la massa d'acqua occupata dal volume della carena
pari alla spinta di galleggiamento garantita dal principio di Archimede.
Altra legge di fisica invece negata è quella rappresentata da molti velieri con la bandiera
sventolante verso poppa, cioè contro vento: frequente errore (che prego i lettori controllare
all'occasione) di autori da convertire alla navigazione.
Una critica meno romantica è riferibile alla crescente tendenza a scrivere e pronunciare parole
straniere, traducibili ma non esplicitate, in testi di lingua italiana: una moda elitaria in parallelo con
la divaricazione sociale, intesa come culturale e non necessariamente economica. Infatti
l'intelligenza e la sua antagonista - sino all'estremo della superstizione, come di recente evidenziato -
sono causali e trasversali.
In sintesi: inserire termini esteri in pubblicazioni e trasmissioni - salvo non propriamente
specialistiche - genera fastidio e/o incomprensione nel lettore e nell'ascoltatore, a seconda se sono
evitabili o sono omessi gli equivalenti tradotti. Nel primo uso l'autore tende ad uno snobbismo
superfluo, nel secondo compromette la chiarezza del ragionamento; entrambi ghettizzando il sapere
di una larga maggioranza altrimenti attenta e ricettiva.
La conversione auspicabile è di elevare qualità e quantità conoscitive mediante il vettore linguistico,
anzitutto il nostro; poi estendendolo - siamo pienamente in Europa - con l'interpretazione delle altrui
espressioni.
Compito di tutti, dalla scuola di base ai corsi di lingue, nonché stampa e radiotelevisione: giornalisti
e dicitori spesso indulgono a linguaggi troppo forbiti ed esterofili che tanti rinunceranno a seguire
pur disponendo di dizionari e vocabolari.
Trattasi di un fenomeno opposto - nel mezzo ricordiamo la virtù latina, cioè libri e quant'altro
anche ricreativo, purchè meritevole - a quello, certamente peggiore, di letture e video tendenti alla
deficienza per cattivo gusto, ancorchè nazionale.
Si notano altresì curiose transumanze, gergali e anglofile, di cui un mini-campionario:
benchmark punto di riferimento borsistico, inserito nel titolo (italiano) di una relazione sugli
impianti di condizionamento; opinion leader di significato indubbiamente laico, utilizzato come
incarico gerarchico nella bacheca di una basilica (milanese); welfare obiettivo della società
inglese importato al Ministero (di Roma) ex Lavoro, ora Benessere; in futuro Utopia?
Speriamo di convertirci in un'evoluzione positiva, soprattutto per i giovani, dell'apprendimento e
del discernimento: cultura e buon senso possono darci frutti maggiori e gratificanti di quelli adesso
socialmente ambiti, usufruendo magari di più lingue; al limite come l'Imperatore Carlo V°: il quale,
mezzo millennio fa, a che gli raccomandava di migliorare il latino, allora esclusivo dei dotti e dei
potenti, sembra abbia risposto: parlo italiano con gli ambasciatori, tedesco con gli ufficiali,
francese con le dame, inglese con i cavalli, spagnolo con Dio.
Non pretendiamo di essere tutti così europeisti; anzi personalmente mi accontenterei della
conversione dei tempi (intesa come età!).
E. G. Bacigalupo.. 1951!
www.seeandlisten.it/opinioni/egb18.html
"Tempi di conversione" all rights reserved - 29 gennaio 2002
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