La Madre di tutte le Energie... a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo | | Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione Energy and Civilization La madre di tutte le battaglie - nel monito di un moderno personaggio assiro/babilonese - era l'obiettivo risolutore, e distruttore dei nemici, fortunatamente non avveratosi. Parafrasando in natura quell'espressione dittatoriale, si potrebbe individuare nell'emergia - da embodied energy o emergy - la progenitrice delle varie forme energetiche nel tempo e nello spazio, non tutte pacifiche! Prescindendo dall'origine del mondo e dalla sequenza evoluzionistica, ogni materia contiene incorporata nei secoli una energia che azioni volontarie e/o manifestazioni extra-umane possono liberare, trasformare, utilizzare, sprecare. Responsabilità dirette sono le attività antropiche, popolazione e civiltà, nel bene e nel male come i prodotti di base ma con rischio dell'ecosistema; e indirette in prospettiva come l'ottenimento di servizi e confort ma con effetto serra e mutamenti climatici. Infatti non sappiamo quanto "El Niņo" - l'attuale David contro il Golia tecnologico - sia motivato anche dalle perturbazioni che l'uomo industriale - homo termicus et electronicus - arreca al suolo, al mare, al cielo. Di certo sappiamo che già la natura è attrice drammatica: in un'operetta morale di Giacomo Leopardi essa si contrappone alla fuga di un islandese in cerca di terre più ospitali, e sottoforma smisurata di donna lo ammonisce in un dialogo avvincente sul destino ineluttabile di ogni individuo; che poi si compie mentre l'ambiente sopravvive. Al di là della metafora, l'attualità a noi prossima mostra la dicotomia di una dorsale appenninica vestita della grazia orografica e della flora mediterranea, ma con il corpo indifeso scosso da tremori tellurici nefasti e imprevedibili, per non parlare poi dei dissesti idrogeologici. Ciò che all'essere umano appare arazionale è in verità sovrumano, e il poeta ricorda che "la vita di questo universo è un perpetuo circuito di produzione e distruzione" bilanciate però per la conservazione del mondo; ma la scienza prevede che la spinta della zolla africana sull'Europa salderà la nostra costa a quella dalmata, fra milioni di anni ... Madre matrigna? forse, dipende dal grado di pessimismo personale e generazionale, comunque prendiamo atto dell'onnipotenza ed immanenza dell'emergia che permea noi e l'habitat, cercando di conoscere e rispettare le sue figlie e nipoti! In altre parole provochiamo il meno possibile la reazione di quanto ci circonda, aria acqua terra, dato che nel sottosuolo già esistono pericoli semisconosciuti. Scontato il progresso inarrestabile dell'umanità, pur con gravi squilibri geopolitici, aumenteranno i valori assoluti delle energie coinvolte: cerchiamo quanto meno di aumentare i rendimenti operativi per ridurre sprechi e scorie, nonché l'impatto termico globale equivalente (acronimo TEWI, in lingua inglese). Questo termine riassume la conclusione ambientale della genesi naturale in titolo attraverso i passaggi termodinamici in figura (ideata nell'ottobre 1977 per quanto erano allora [1] i vocaboli dibattuti). L'entalpia è il contenuto calorico della materia, l'entropia è la degradazione della stessa, la sintropia dovrebbe essere la ricostituzione di questo equilibrio: la prima è la misura corrente di ogni calcolo energetico, la seconda aumenta essendo la precedente divisa per la temperatura, che diminuisce nei procedimenti spontanei in natura [2] . Questo progressivo incremento dissipativo dovrebbe condannare il nostro pianeta, seppure nella notte futura del tempo, salvo l'incognita dell'elemento uguale e contrario, capace di chiudere positivamente detto triangolo, forse più suggestivo che reale (come concludevo filosofeggiando "l'essere, il dare, l'avere"). Sintesi grafica del tema proposto seriosamente N.B.: i siti termodinamici sono volutamente casuali I recenti sviluppi scientifici hanno definito "l'emergia misura del lavoro compiuto dall'ambiente che, in secolari processi biochimicofisici, ha reso disponibile una data forma di energia" [3] essendo quest'ultima la parte teoricamente estraibile da una fonte naturale (e quella culturale citata in bibliografia é molto energetica .. [*]) Infine la fonte originaria dell'analisi emergetica risale all'anno 1984 con l'intuizione di uno scienziato dell'Università della Florida [4] che successivamente ha proseguito negli studi ed ha presentato recentemente in Italia due letture: "Valutazione dell'emergia delle sorgenti energetiche alternative" e "Politica pubblica e massimo principio di potenza emergetica (EmPower)". [1] E. G. Bacigalupo "Entalpia, Entropia, Sintropia" rivista tecnica RCI [2] I. Prigogine, premio Nobel per la chimica, dicembre 1977, per le scoperte sull'entropia [3] C. Giannantoni, ENEA Roma, seminario del 31/1/1995 - (che ringrazio [*]) [4] H.T. Odum, Gainesville U.S.A.
[Bacigalupo: 11 Maggio 1998]
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