L'ascesi
alla vetta dell'Uomo
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di riflessione
Mind, Energy and Civilization



Il precedente articolo "Il dono" era il tentativo di analizzare la correlazione tra il divino e l'umano, quello presente cercherà di percorrere la vita terrena mutuandola con una salita alpina: in entrambi gli articoli si trova, forse, un tocco di eresia teologica; di certo una sincerità ideologica. Il trittico presenta un capolavoro musicale, una avventurosa ascensione, un'esistenza umana volta al suo traguardo.

Arte: tra le molteplici ingegnosità dell'uomo la musica, in particolare quella classica.

A cavallo dei secoli 17° e 18° un genio della composizione armonica dominava la scena europea: il veneziano Antonio Vivaldi. Tra le sue opere quella celebre "Le quattro stagioni" si può modellare con le quattro fasi della crescita esistenziale prevalente. La Primavera del 1° concerto al primo ventennio di vita, l'Estate del 2° e l'Autumno del 3°, l'Inverno del 4° ventennio, comunque sino alla normale "dipartita" (curioso eufemismo, quella disgraziatamente precoce per alcuni giovani é fuori di questa similitudine).

[le 4 stagioni]


La potenza orchestrale dei violini e la loro struggente sonorità sembrano, in effetti, caratterizzare l'evolversi - della natura in parallelo con quello dell'uomo. A completamento artistico un autore - sfortunatamente ignoto ma di poetica bravura - affianca ad ogni stagione 14 versi pittorici: per brevità ne riportiamo soltanto i primi 2 per ciascuno dei 4 sonetti [1].

Inizia il quadro espositivo la dolce Primavera:

Giunt'é la primavera e festosetti
la salutan gli angei con lieto canto,...

Un breve temporale sulla danza finale annuncia la calda Estate:

Sotto dura stagion dal sole accesa
langue l'uom, langue il gregge ed arde il pino,...

Il placido Autunno offre il ristoro dopo la vendemmia:

Celebra il villanel con balli e canti
del felice raccolto il bel piacer...

Il freddo Inverno chiude il ciclo poetico-musicale:

Agghiacciato tremor tra nevi algenti
al severo spirar d'orrido vento...

Musica e poesia sono in simbiosi onomatopeica, cioé si identificano dipingendo un quadro di artistica bellezza propedeutica alla prossima rappresentazione, similmente ad una precedente visione [2].

Biosfera: concetto estensivo del mondo in cui viviamo.
Nella fattispecie: la passeggiata, la salita, la scalata, l'ascesi; in sequenza con il progressivo incremento dell'altitudine raggiunta. Lasciamo l'abitato circondati da prati che invitano ad un percorso bucolico, con molta vegetazione attorno al torrente. Saliamo di quota per una strada in terra battuta, la flora si infittisce lungo vivaci ruscelli; si intravvedono marmotte, camosci, stambecchi. Spuntano alcuni alpeggi e rifugi. Nelle ultime conifere molti larici, piante resistenti ai venti tempestosi. Aumenta la quota ed il panorama spazia nel cielo ove volano aquile e gipeti: il tracciato diventa impervio e impegnativo.
Prevalgono ormai le rocce sulle quali il sole riverbera come specchi accecanti: un bivacco annuncia la maggiore asperità assieme alla corrente d'acqua di fusione.
Ecco infatti il temibile Ghiacciaio della Tribolazione, così detto per l'impressionante susseguirsi di crepacci, pericoli da affrontare con ramponi e picozze, con coraggio e prudenza. Le meraviglie dell'alba e del tramonto compensano con la bellezza del loro spettacolo, nel lento procedere della scalata: alla vetta del Gran Paradiso, ove l'Uomo ha posto una statua della Madonnina.
Comunità umana, inserita in apertura del contesto.
Cultura e Natura donano all'Uomo ricchezze ben più preziose di quelle restanti: ma l'ascesi non è garantita a tutti.

La fase "primaverile" manleva l'adolescenza dalle responsabilità, la vita tra prati e fiori è giocosa, gli studi arricchiscono la mente e sono fruttiferi per l'avvenire: inizia il cammino esistenziale.

La fase "estiva" consiste nella dedizione al lavoro per una carriera premiante, ancorché stressante, in parallelo con la formazione della famiglia: la via sale di quota.

La fase "autunnale" compensa tanti sacrifici occupazionali e relazionali, molti però poco gratificanti: il sentiero è ripido.

La fase "invernale" dovrebbe essere serena e confortante, la pensione godibile: ma carenze di salute, in aggiunta a quelle connaturate all'anzianità, mettono a dura prova il fisico e la psiche. La parete di ghiaccio è quasi verticale, molte sono le difficoltà sotto la cima: il dolore è sovente torturante e umiliante. Tanti non resistono alla sofferenza - la tolleranza è soggettiva, ovviamente anche oggettiva [3] - e possono apprezzare l'ineluttabilità della "finitudine". Alcuni la conseguono con decisione propria e/o aiuto altrui, pensando di salvare la dignità logorata da prove insopportabili.

Abbandonano il ghiacciaio e le sue tribolazioni, ma mancano il tocco alla vetta paradisiaca.

E' stata violata la naturalità dell'esistenza ma resta la speranza salvifica di una ascesi misericordiosa nell'Oltre.


[1] vedere "Guida all'ascolto della Musica Sinfonica" di Giacomo Manzoni, editore Feltrinelli, maggio 1967 (pagine 468-471)
[2] vedere sul sito "MusicAlpinismo" 07/12/2013
[3] vedere sul sito "La soglia" 30/01/2015





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