ChiarOscuri Baltici
a cura del cap. d. m. Emilio Giuliano Bacigalupo |
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Opinioni raccolte e suggerite quale spunto di
riflessione
Energy and Civilization
Le mie vacanze, dal 3 all'11 agosto scorso, hanno ampliato la conoscenza
dell'Europa con un viaggio di 1600 km organizzato a partire da Helsinki
e ritorno, con nave e autobus, attraverso l'Estonia, la Lettonia, la Lituania.
Sono le 3 Repubbliche sul mar Baltico che con l'acronimo EstLaLia (adattando
i rispettivi nomi originali) avrebbero potuto confederarsi in una sola
autorevole nazione. Invece sono entità politiche separate da tanti
fattori - etnia, costumi, lingua, religioni - anche da rivalità
visibili, almeno ai confini, e di conseguenza orgogliosamente autonome
dopo lo scioglimento dell'Unione Sovietica (e della cui dominazione recriminano
spesso).
Non sono nemmeno eredi del passato remoto, quando dominava il ducato
di Curlandia e la Livonia si estendeva potentemente sino al mar Nero, attraverso
le attuali Bielorussia e Ucraina. Oggi Eesti + Latvia + Lietuva (le vere
denominazioni) hanno dimensioni, rispettivamente, di 45215+64585+65200
= 175.000 km quadrati e circa 1.582.000+2.681.000+3.728.000=7.991.000 abitanti:
lascio ai curiosi la comparazione in superficie e densità con alcune
nostre regioni.
Per contro, liberi dal giogo unificante dei Soviet, sono popoli differenziati
ma prevalenti su tollerate "minoranze" russe; e le fedi "maggioritarie"
seguono le latitudini: protestante (verso la Finlandia), ortodossa (al
centro), cattolica (verso la Polonia). La distinzione tocca la fantasia,
forse, non nel nome ma nel valore delle rispettive monete: 1 kroon (0,077
dollaro U.S.A.), 1 lat (2 dollari), 1 litas (0,25 dollari).
Pertanto sarebbe ora problematica l'unificazione amministrativa, pur
nell'ottica di migliorare l'economia, il tenore di vita, gli scambi e le
comunicazioni: quest'ultimo parametro é l'aspetto più "scuro"
dell'esperienza baltica, con altri turisti italiani, inglesi e statunitensi.
Tallinn
- Estonia : Cattedrale Alexander Nevski
Pur avendo anticipato la nostra presenza con copia dei passaporti per
ottenere i visti di ingresso (il formulario aveva le domande anche in cirillico,
la scrittura dell'esecrato oppressore!), i passaggi di frontiera del pullman
sono stati lenti e scomodi.
Corsie strette da camion fermi in aperta campagna piatta, ove trovar
spazio per fare una struttura di sosta adeguata sarebbe facile, spesso
procedure burocratiche e personale trasandato da far rimpiangere la "cortina
di ferro": perlomeno c'era una (loro) logica ed efficienza!
Il peggio al sesto giorno rientrando dalla Lettonia in Estonia al varco
di Valga: estone l'automezzo e l'autista, purtroppo anche il poliziotto
e il computer che hanno voluto registrare i documenti di noi 21 turisti,
tenendoci fermi sotto il sole 90 minuti, bloccando il traffico dietro e
creandoci ritardo ed inconvenienti per la tappa successiva.
Ottusità locale o centrale?
Certamente un colpevole scoraggiamento del turismo, in controtendensa
alla cortesia e all'organizzazione nei ristoranti e negli alberghi. Alcuni
di questi ultimi hanno qualche peccato di origine: le camere nel mediocre
stile Inturist che la manutenzione postsovietica non ha migliorato (ma
gli spazi comuni sono stati compensatori).
Ed ecco gli aspetti "chiari" della settimana baltica, qui di seguito
descritti per sottolineare in conclusione la positività complessiva.
Iniziamo con la simpatia della gente e la gradevolezza della cucina,
dalla viabilità scorrevole all'attenzione per giardini e parchi.
Mentre il territorio presenta soltanto prati e boschi, paesi coltivati
attorno ed armenti lontani, le città offrono il premio del viaggio:
la bellezza, nel presente della gioventù e soprattutto nell'antico
dei monumenti; si percepisce un doppio fremito di riscossa, nella cura
delle persone e delle arti.
Riga
- Lettonia: Statua della Liberta'
Le ragazze baltiche sono graziosamente longilinee, non (ancora) appesantite
da bevande e cibi consumati come nelle altre nazioni nordiche, e vestite
con sobria eleganza hanno un dignitoso portamento; i loro compagni mi hanno
colpito di meno... ovviamente non sono imparziale!
Pochissimi i questuanti, riservati, taluni discreti musicisti.
Interessante per cultura ed immagine le visite cittadine, dalle estoni
Tallinn - Parnu - Tartu, alla lettone Riga, sino alle lituane Vilnius -
Kaunas-Trakai; emozionante la collina delle croci di Siauliai.
In particolare abbiamo apprezzato le tre capitali, distinte nelle varie
tipologie degli edifici e le cui architetture, laiche e religiose, connotano
bene le differenze antropologiche menzionate; unite però nella preziosità
delle immagini da rivivere nella mente e raccomandare a conoscenti e lettori
per il futuro.
Tra i disagi incontrati sono accettabili quelli delle ristrutturazioni
nei centri storici di strade, palazzi, chiese, castelli, musei, teatri:
segno di orgogliosa finalità di presentazione del patrimonio artistico,
sorprendentemente variegato in terre cosi ristrette ed uniformi.
La natura mostra infatti spiagge e foreste a perdita d'occhio, con
pigri corsi d'acqua tra campagne ed abitati; ma che ancor più evidenza
nelle città, tra Russia e Baltico, vivacità artistiche, monumentali
e multiformi, concentrate e godibili anche di sera: sono vicine le famose
"notti bianche" estive ...
[Bacigalupo: 8 settembre 1997]
www.seeandlisten.it/opinioni/egb11.html
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