Chi ha paura di Sprayliz?
di Maria Luisa Mastrogiovanni

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Che cosa pensereste di una ragazza di circa 16 anni che se ne va in giro la notte a rivestire i muri della città dei suoi murales multicolori?
Pericoloso e semi-criminoso. E se tali murales rappresentassero preservativi volanti che vi invitano ad usarli, o scene contro l'autorità costituita?
Stupidamente ribelle e volutamente provocatorio.
E se questa ragazza non disdegnasse le avances della sua amica Kate, lesbica convinta? Una bambina avida di curiosità e indubbiamente perversa.
Ma se andasse a letto, tra un rapporto omosessuale e l'altro, anche con un giovane poliziotto di colore? Disdicevole! Sono d'accordo con voi. Riguardo al fascino della divisa, intendo, decisamente demodè.
La ragazzina si chiama Elizabeth e vive in una grande metropoli americana. Tra l'ambiente dei graffittari è denominata "Sprayliz": è la protagonista assoluta di un fumetto dalle alterne vicende, che indipendentemente dalla sua fortuna economica ed editoriale è ormai diventato un "caso".
Uscita nel 1992 su L'intrepido, in episodi autoconclusivi, si è subito imposta all'attenzione di lettori e degli addetti ai lavori, tanto da convincere l'autore a tentare il grande salto degli albi autonomi in edicola. Nel 1994, infatti, esce in formato pocket per la Star Comics, all'interno della stessa collana che ospita Shanna Shokk. Le vendite calano clamorosamente, e la testata chiude. Attualmente continua ad uscire in formato comic-book, a scadenza semestrale. Oggi le sue avventure ci vengono centellinate, e non riesce a trovare un'adeguata collocazione sul mercato, nonostante abbia tutte le carte in regola per raggiungere livelli di vendite "popolari" e nonostante la critica continui a parlare di lei, con toni a volte nostalgici (per le uscite troppo dilazionate nel tempo).
Sprayliz, del bravissimo Luca Enoch (ormai fagocitato dallo staff bonelliano di Legs), è forse l'unica vera risposta recente ai rivoluzionari fumetti di Andrea Pazienza, che non a caso Enoch cita sempre nelle sue tavole. Elizabeth è una ragazza sana, dai grandi valori morali, allegramente bisex, che non fa mistero di usare il preservativo in funzione anti-Aids. Ha un rapporto spensierato con il sesso e con la sua grande amica e partner occasionale, la quale non è il classico stereotipo lesbico, men che mai negativo. Irrequieta e simpaticissima, Sprayliz ama scorrazzare in moto, animata da una grande passione per i graffiti murali, e da tanta voglia di sbeffeggiare la polizia. Frequenta i centri sociali (ma non fuma gli spinelli, anche se convive tranquillamente con chi lo fa) e parla con tenerezza di omosessualità e con leggerezza di razzismo, sfruttamento e minoranze. La confusione dei sessi, in quest'opera di Enoch, è pari solo alla confusione e integrazione razziale dei protagonisti.
E' un bellissimo fumetto positivo senza cadute pedagogiche e senza la pretesa di esserlo. Il tratto limpido di Enoch è il giusto complemento di uno stile umoristico di cui si sembra la mancanza.
Peccato che l'autore, nella versione pocket, abusi di retini, che appesantiscono le prospettive e i contrasti di volume. E' il prezzo evidente che la qualità ha dovuto pagare alla frequenza serrata in edicola.

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