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"Italo Briano"

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FAQ - BREVE PANORAMICA SUL
GRUPPO FERMODELLISTICO MILANESE
"ITALO BRIANO"

Con un anno di anticipo sul programma decennale di sviluppo impostato nel lontano 1987, il Gruppo Fermodellistico Milanese "Italo Briano" ha raggiunto e superato una meta ambiziosa sul raggiungimento della quale ben pochi soci avrebbero osato scommettere.

Questa meta era il traguardo dei 500 soci, traguardo che ormai è una realtà, peraltro già superata mentre leggete queste righe. Prima con impennate poi con livellette che sempre più tendevano a quelle moderate ferroviarie (giusto per stare in tema con la nostra passione) il numero degli appassionati che si è trovato bene nel nostro Gruppo è fortunatamente sempre salito con una costanza che ha dato fiducia a tutti i soci collaboratori.

I locali della nostra Sede (circa 140 mq), una delle prime se non la prima FIMF circondata da binari in esercizio, incominciano ad andarci "stretti di spalle" in quanto il flusso dei soci che frequentano è in continuo aumento a differenza dei primi anni in cui si iscrivevano in molti ma partecipavano in pochi. Così i giorni di riunione sono saliti a tre alla settimana ed è nato quello che potremmo definire un salotto ferroviario dove i soci si scambiano idee, opinioni e sistemi di costruzione in completa amicizia, mentre un gruppetto di addetti alla "squadra rialzo" mette a disposizione dei soci meno pratici la propria esperienza e manualità nelle riparazioni dei veicoli che un ulteriore gruppo è sempre intento a far circolare.

Nel laboratorio fervono invece i lavori per la costruzione dei pannelli modulari a norme FIMF o per le lezioni dei corsi di modellismo mentre nella sala biblioteca corrono "treni di cultura" (si fa per dire!) o si assiste alla proiezione di diapositive e video ferroviari o vengono allestite mostre di fotografia ferroviaria e tranviaria.

In questi anni il Gruppo è riuscito anche a recuperare dalla demolizione dei carrelli pianali Decauville, installati su due spezzoni di rotaia con traversine metalliche da ferrovie campali proprio davanti all'ingresso della Sede. I soci godono quindi di una full immersion nel mondo ferroviario in quanto, mentre manovrano i treni modello, hanno una splendida vista sui treni veri in transito o in manovra [dallo Scalo di P. Romana partono, oltre ai normali merci e treni containers anche treni speciali e alcuni straordinari (ricordate il Treno Blue di Michael Jackson ?)].

Lo sviluppo dei soci è anche opera dei soliti "tangheri qualunque" che si sono dati da fare per ripulire, imbiancare e rendere accoglienti i locali, in disuso da anni, e a creare quel plastico fisso (oltre a quello modulare mobile) che tanto attrae gli appassionati mancanti di spazio a casa ma pur desiderosi di far sgranchire le bielle alle proprie locomotive.

Ufficialmente da ottobre 1996 (ufficiosamente da luglio 1995) il GFMIB è anche presente su Internet con un proprio sito: http://www.seeandlisten.it/ok/gfmib/ [e-mail:contact@seeandlisten.it (responsabile Marino de Stena)] onde poter colloquiare con appassionati di tutto il mondo.

A loro e a quanti altri ci hanno dato disinteressatamente una mano a costruire -ma forse sarebbe più esatto dire creare dal nulla- e che non citiamo perchè la loro umiltà è degna cornice del loro valore umano e modellistico, va il nostro ringraziamento cordiale in nome di una passione che accomuna grandi e piccini, nel ricordo di quel grande pioniere che è stato Italo Briano, nella speranza di non far mai sfigurare il suo nome, nell'intento di diffondere il modellismo ferroviario e con l'augurio che questo rimanga in auge ancora per anni ed anni nonostante il cosiddetto "progresso" delle quattro ruote.


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