Una biblioteca, soprattutto se è una biblioteca "storica", si distingue da una libreria o da una qualsiasi altra raccolta libraria perché è come una miniera: nelle pareti di carta dei suoi magazzini sono stratificate epoche editoriali diverse e scavando sempre più a fondo emergono tesori o semplici curiosità di altri tempi che venendo alla luce acquistano un nuovo interesse.
La Biblioteca Civica di Monza è stata istituita circa 130 anni fa, mentre risale esattamente a 30 anni fa la ristrutturazione della sede attuale.
Come altre biblioteche di capoluogo o di antiche tradizioni si è costituita nel tempo con acquisti diluiti nei vari anni o con eccezionali donazioni. E' soprattutto questa seconda forma di acquisizioni che ha permesso di recuperare materiale bibliografico raro e che oggi costituisce un po' il vanto delle biblioteche locali.
Pescando in questi fondi abbiamo portato alla luce libri che sono sfuggiti miracolosamente alla distruzione del tempo: infatti se l'antiquariato ha prediletto i testi classici o illustri, i libri per bambini sono stati negletti e sembravano destinati al macero.
Ora una mostra che spalanchi al vasto pubblico antichi libri infantili può sembrare solo un trastullo per nostalgici del tempo che fu.
In realtà, proprio per la trascuratezza a cui si è fatto cenno, una simile mostra, anceh se necessariamente limitata, ha un suo valore scientifico sotto il profilo bibliografico e permette un piccolo parziale recupero di un settore dell'editoria che è stato poco studiato.
Si pensi all'interesse che può destre l'analisi dei contenuti educativi o delle forme di costume che traspaiono dai libri raccolti, oppure si osservi l'evoluzione editoriale e grafica, dalle pagine ingiallite degli esemplari ottocenteschi a quelle più interessanti di gusto floreale o addirittura futuristico.
Ma anche per il semplice visitatore che non abbia specifici interessi la mostra ha una funzione non trascurabile.
Oggi è frequente la lamentela sullo scarso interesse alla lettura soprattutto nei giovani. Certamente il compito di una educazione alla lettura è impegnativo e non esclusivo di una istituzione come la biblioteca: la scuola e la famiglia sono i principali responsabili di un'azione educativa al cui servizio può stare anche la biblioteca. Ma quest'ultima ha un suo segreto: può far amare la lettura, proprio per la sua libertà e molteplicità. Allestire una mostra di libri è sempre invitare alla lettura.
Oggi non si leggono più i libri di ieri, ma vedere anche solo di sfuggita i libri di una volta è come immergersi in un altro tempo, respirarne il clima, riviverne la mentalità.
E allora viene spontaneo il rapporto con l'oggi, visitare una mostr può far sorgere interessi insospettati che non si sa dove conducono.
Per questo una biblioteca pubblica esce volentieri dai confini della sua sede, con la speranza di avvicinare nuovi lettori. L'intento segreto è questo: mettere in mostra i libri e i lettori di ieri, per invogliare i lettori di oggi e magari anche quelli di domani.
Beppe Colombo Direttore della Biblioteca Civica di Monza