Torino, 19/VI/1963 Carissimo Corrado, mi spiace che ho dovuto tardare tanto a scriverti, ma un po' la scuola che volge al termine, un po' il resto, han fatto passare velocemente il tempo. Però tu, anche se non ricevi subito da me, scrivi ugualmente, mi fa piacere avere tue notizie e ti ricordo assai sovente. Aspettavo sempre che mi dicessi qualcosa a proposito di quel corso di elettrotecnica: non ti permettono di seguirlo? E il tuo amico Severino è sempre con te? Come trascorri il tempo? Fammi avere tue notizie e dimmi se ti occorre qualcosa, se debbo farti avere un pacco e che cosa preferisci. Perché non hanno concesso il colloquio? Spero che i tuoi progetti per il futuro siano sempre più impregnati di buona volontà e di ferma decisione di riprendere il tempo perduto. In attesa ti raccomando tanto alla Madonna Consolatrice di cui siamo nella festa e ti auguro che i giorni trascorrano più sereni e veloci. Ti saluto con affetto M.V. |