3/I/63 Torino Mi scusi se mi permetto di scriverle. Spero che Lei si ricordi ancora di me. Sono C. e o (trascrivo senza correggere) frequentato nella sua aula la II e la terza elementare. E le assicuro che mai maestra fece cuanto a fatto Lei per me. In questi giorni o avuto modo di vedere la mia cartella clinica, e le assicuro che la sorpresa nel vedere una Sua lettera nella quale Lei mi raccomandava come un bravo ragazzo mi a fatto molto piacere. Purtroppo, che io sia un bravo ragazzo e un p'o` dubbio. Mi creda avrei voluto scriverle prima, ma non sapevo il Suo indirizzo. Poi o pensato di scrivere alla scuola. Sa quando una persona si trova in un posto come il mio, e difficile decidere se scrivere o meno a una persona, non si sa mai se resta gradita. Qui nella mia cella non o nulla da fare, e quasi sempre la mia mente vaga nei ricordi del passato, e molte volte penso alla mia scuola, che vide passare un poco della mia giovinezza. Poi penso a Lei tanto buona e paziente, che si premurava di correggermi, di aiutarmi, ricordo le sue parole di conforto quando ero malinconico, i Suoi dolci e giusti rimproveri, il suo amore per tutti noi. I Suoi dispiaceri quando eravamo cattivi. Lei la mia maestra, il compito da Lei svolto per insegnare e educare i bambini e certamente il più sublime, ma a volte porta anche dispiaceri. Sa Lei era un p'o` come la maestrina della penna rossa del libro Cuore. Mi creda, o passato con Lei in quella scuola, con gli antichi amici, il tempo piu` bello della mia vita. E nel venir via, o lasciato in quella classe, nel primo banco di fronte alla sua cattedra, la meta` del mio Cuore. Tutte queste cose le penso ogni sera, ogni minuto della giornata. Ormai tutto e` passato e, col passar del tempo, il sopraggiungere della mia rovina, il fallimento completo della mia vita. Troppo male o fatto al prossimo per essere ancora perdonato. Ma forse tutto il male non lo fatto io, forse se avessi avuto un affetto una guida e qualche schiaffo, quando occorreva, non starei dove ora mi trovo. Ma invece nessuno a mai pensato a me, e mai anno avuto fiducia. Sempre sono stato considerato un delinquente, un buono a nulla, un ragazzo da strada. Per questa mancanza di affetto e di fiducia, o fatto tutto ciò che o fatto sino ad ora. Mai mi anno dato la possibilità` di rifarmi una vita. Ma forse e` giusto, forse un ragazzo qual sono io non a più il diritto di rifarsi una vita, non sono più degno di vivere in mezzo alla società, perché la società non sa che farsene di me. Forse e giusto che sia cosi`, non merito altro. 21 anni ma vissuti male vissuti nel peggiore dei modi. Eppure un tempo non ero cosi` vero? Ma ormai non o più nulla da sperare dalla vita. Rimpiango solo di non essere stato il ragazzo che avrei voluto. Terrò sempre il buon ricordo che o di quando andavo a scuola, di Lei dei suoi sacrifici per fare di noi degli ottimi scolari e degli uomini. E non potrò mai trovare parole adatte per ringraziarla di tutto. Ma per dimostrare che anche io nonostante tutto in fondo o un Cuore, le prometto che tenterò con tutte le mie forze, e a dispetto di chi più non a fiducia in me di mettermi sulla buona strada. Sarà questo il compito, e l'impresa più ardua della mia vita. Ma tenterò. Perché sarà un ringraziamento che le faccio per cio che a fatto per me. E per dimostrare, che per la strada tra tanto fango a volte si può cogliere anche un fiore. Spero che se non altro questa lettera possa dimostrare che C. ricorda sempre la sua maestrina che le a fatto tanto bene. I più sinceri saluti dal suo ex allievo (Se può mi risponda) Corrado C. |