Proprietà ottiche delle gemme Le proprietà ottiche sono di enorme importanza per la definizione di una gemma in quanto, esse, producono il colore e la lucentezza, lo splendore e la luminescenza, i giochi di luce e l'iridescenza. Il colore
E' la caratteristica più importante di una gemma.Il colore è prodotto dalla luce e la luce è la vibrazione elettromagnetica che avviene su determinate lunghezze d'onda. L'occhio umano riesce a percepire solo le lunghezze d'onda comprese tra 4.000 e 7.000 Angstrom; vale a dire lo spettro visibile suddiviso in sei colori: rosso, arancio, giallo, verde, azzurro e violetto. L'insieme di tutti questi colori produce la luce bianca. Se viene assorbita una certa lunghezza d'onda, ciò che rimane dell’insieme di tinte da’ un colore che non è il bianco. Nel caso delle gemme, minerali principalmente i1 cromo, i ferro, il cobalto, il rame, il manganese, il nichel ed il vanadio, assorbono delle determinate lunghezze d'onda di luce bianca e cio’ ne determina il colore. Queste sostanze talvolta sono presenti in tracce talmente minime che non sono menzionate nella composizione chimica della pietra. Nel caso dello zircone e del quarzo affumicato, il colore non è determinato dalla presenza di sostanze estranee ma dalla deformazione della struttura interna (lattice) della pietra ed è prodotto dai raggi ultravioletti provenienti dall'atmosfera e convergenti in un assorbimento selettivo. La distanza alla quale viaggiano i raggi ultravioletti può inoltre influenzare il grado di assorbimento della luce ed il colore della pietra, ed il tagliatore deve saperne trarre vantaggio. Le pietre di colore chiaro subiscono un taglio più spesso e/o vengono sfaccettate in modo che il percorso durante il quale la luce viene assorbita si prolunghi ed il colore diventi più scuro, mentre i materiali con colori eccessivamente cupi subiscono un taglio piu’ sottile. La luce artificiale influisce molto sul colore delle gemme e produce un effetto negativo su alcune di esse (ad esempio lo zaffiro) ed un effetto positivo su altre (smeraldo e rubino). Le variazioni più evidenti si presentano nel caso dell'alessandrite, che appare verde nella luce diurna e rossa nella luce artificiale. Sebbene il colore sia di grande importanza per le gemme, tranne per i diamanti, non si conosce nessun metodo pratico per la determinazione del loro colore; in quanto i sistemi, usati nel settore scientifico risultano troppo complessi e costosi per gli scopi commerciali. Variazioni di colore
Il colore di alcune gemme può essere alterato dal tempo. L'ametista, il quarzo rosa e la kunzite possono diventare più chiari se esposti alla luce solare diretta.
Generalmente, le variazioni di colore causate da eventi naturali non sono molto comuni è più frequente, invece, che il colore di determinate gemme sia alterato con appositi sistemi scientifici. Il sistema più noto è quello del trattamento termico dell'ametista. Questa gemma sottoposta a varie centinaia di gradi di calore, muta colore dal violetto al giallo chiaro, rosso marrone, verde o bianco latte. Con questo procedimento, i colori meno belli possono trasformarsi in bellissime tinte. Un altro sistema è quello del trattamento a raggi X e con il radio o, piu’ recentemente, previo bombardamento con elettroni in un acceleratore o con neutroni in un reattore atomico. Le tinte che ne risultano sono talvolta così simili a quelle naturali che la differenza non è visibile ad occhio nudo ed è necessario effettuare delle prove complesse e sofisticate per riconoscere la differenza. Alcuni di questi colori variati artificialmente non hanno durata permanente. Nel caso delle gemme porose, come il lapislazzulo, il turchese, le perle e l'agata, i colori possono essere migliorati addizionandovi un fattore pigmentante. Tutte le gemme che hanno subito delle sofisticazioni nel colore, tranne quelle trattate termicamente e le agate tinte, devono recarne avviso quando vengono immesse sul mercato. Colore di sfregamento
Il colore di una gemma può subire numerose variazioni. Ad esempio, il berillo può avere qualsiasi tinta ma può anche esserne privo. La sua mancanza di colore ne costituisce il vero colore, che è chiamato «colore intrinseco».
Questo colore intrinseco può essere reso visibile sfregando il minerale in questione su di un piatto di porcellana grezza. Ad esempio, la sodalite azzurra, allo sfregamento, apparirà bianca. Nel caso di minerale molto duro, è opportuno che prima venga rimossa un poco di polvere da esso con l'aiuto di una lima d'’acciaio e che poi venga strofinato sul piatto. A causa del rischio di eventuali danni, le gemme tagliate non dovrebbero essere sottoposte al test di sfregamento. Trasparenza
E' un elemento da considerare nella valutazione di una gemma. Inclusioni di materiale estraneo e di bolle d'aria o di fessure all'interno di un cristallo possono pregiudicarne il grado di trasparenza.
Le aggregazioni di minerali granulari, fibrose o a forma di picciolo (come la calcedonia, il lapislazzulo ed i1 turchese) sono opache, in quanto i raggi luminosi sono ripetutamente rifratti o riflessi dalle numerose minuscole facce della gemma, finché la luce non è stata completamente riflessa o assorbita. Quando la luce è solo attenuata nel suo passaggio attraverso la gemma, Lucentezza
La lucentezza di una gemma è causata dal riflesso dei raggi luminosi su di essa ed è subordinata all'indice di rifrazione della gemma ed alla natura della sua superficie, ma non al suo colore.
Maggiore è l'indice di rifrazione La lucentezza più auspicabile per una gemma è quella adamantina, mentre quella più comune è definita vetrosa. Altri tipi di lucentezza sono quella oleosa, metallica, perlacea, setacea e cerea. Le pietre prive di lucentezza sono definite opache. Le facce inferiori di una gemma agiscono come specchi e riflettono la luce piu'’ o meno completamente, potenziandone la lucentezza. Questo fenomeno è chiamato luminosità. La rifrazione luminosa completa ed ideale è presente nel diamante tagliato, che raggiunge quindi il massimo grado di luminosità.
Pleocroismo
Alcune gemme, se osservate secondo direzioni diverse, sembrano avere differenti o diverse tonalità di colore. Ciò è dovuto al tipo di assorbimento della luce del cristalli a doppia rifrazione.
Quando si nota la presenza di due colori predominanti si parla di dicroismo; quando i colori predominanti sono tre si parla di tricroismo. Dicroismo e tricroismo sono indicati anche con il nome di pleocroismo. Le gemme amorfe e quelle appartenenti al sistema isometrico Il pleocroismo può essere tenue, definito od intenso ed è un elemento da considerare nella fase di taglio delle gemme, onde evitare di ottenere dei colori insignificanti o delle sfumature troppo chiare o troppo cupe. Gatteggiamento (effetto «occhio di gatto»)
Questo effetto, che rassomiglia all'occhio a mandorla di un gatto, è causato dal riflesso luminoso di fibre, cristalli aghiformi o canali paralleli ed è molto accentuato soprattutto nelle gemme lavorate (taglio cabochon) non sfaccettate che, quando vengono ruotate mostrano l'effetto occhio di gatto che scivola su tutta la superficie.
Gli occhi di gatto più preziosi sono i crisoberilli; ma tale effetto è riscontrabile anche su altre gemme, come il quarzo occhio di gatto, occhio di falco ed occhio di tigre. Asterismo
Questo termine indica l'effetto a stella prodotto dal raggi luminosi. Questa stella ha la stessa origine dell’'effetto occhio di gatto, ma le fibre cristalline che riflettono la luce si estendono in varie direzioni. Il rubino e lo zaffiro lavorati mostrano un effetto stella a sei raggi luminosi. Talvolta vi sono stelle a quattro raggi e, raramente, a dodici raggi.
L'asterismo è un fenomeno che si presenta Iridescenza
Questo fenomeno è provocato dai giochi di colore causati dalla dispersione di luce nelle fessure ed irregolarità presenti nelle gemme, producendo un effetto arcobaleno. Questo effetto viene creato artificialmente nelle fessure del cristallo di rocca a scopi commerciali.
Opalescenza
Effetto color perla o azzurro latteo dell'opale comune, causato dal riflesso di luce ad onde corte, principalmente di colore azzurro.
Effetto seta
Questo fenomeno è causato dal riflesso della luce su canali od inclusioni fibrose parallele che, nel caso dei rubini e degli zaffiri sfaccettati, non è auspicabile. Quando i cristalli aghiformi inclusi nella gemma sono troppo numerosi esse diventano opache.
Luminescenza
E' la definizione collettiva usata per indicare l’emissione di luce visibile sotto l'influenza di determinati raggi, causati da reazioni fisiche o chimiche. Il più importante di questi fenomeni è la luminescenza che avviene sotto l'’influenza dei raggi ultravioletti chiamata fluorescenza (da fluorite). Quando un minerale continua ad emanare luce anche dopo che l'’irradiazione è cessata, l'effetto prende il nome di fosforescenza (da fosforo).
La causa della fluorescenza nelle gemme è dovuta ad un'incorporazione di piccole impurità metalliche che spesso ne alterano anche il colore, come il cromo, il manganese, il cobalto, il nichel, il molibdato, il tungsteno ed alcuni composti dell'uranio. Il ferro, al contrario, se presente in quantità minime, impedisce qualsiasi manifestazione di fluorescenza. La fluorescenza può costituire un valido aiuto per l'identificazione delle gemme ed è particolarmente utile per il riconoscimento di quelle sintetiche. La luminescenza causata dai raggi X, ad esempio, può aiutare nella distinzione tra perle autentiche e perle coltivate. La madreperla di cui è costituita un'ostrica di acqua salata non possiede luminescenza propria, mentre la madreperla dell'ostrica di acqua dolce emana un'intensa luce. Poiche’ il nucleo delle perle coltivate viene ricavato da un frammento di madreperla d'acqua dolce, le perle coltivate presentano una luminescenza che le perle autentiche non hanno.
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