N  A  T  A  L  E

Un Bimbo nasce:
nasce per amore, dall'Amore.
Nasce anche in me, per me.
Sento la tua presenza,
sento la gioia di possederti.
Sento però anche la triste realtà
che mi circonda:
il deserto,
il non amore,
la non conoscenza di Te.
E Tu, paziente sorridi,
apri le braccia ed inviti.
O fa, mio Signore, che gli uomini vedano.
Fa, mio Signore, che vengano a Te,
a piangere il loro peccato
a cogliere il tuo perdono
a godere del tuo Amore.





Natale = Amore


 

Giorgina è una bimba buona, felice di augurarci buone feste,
ma la sua storia non è sempre stata lieta.
Nacque in un paesino sperduto, in una famiglia povera.
La mamma cercava di sbarcare il lunario facendo alcuni lavoretti
per le persone vicine e continuamente rammendava e trasformava vecchi vestiti suoi o ricevuti in regalo, per farli diventare come nuovi.
Il padre aveva solo lavori saltuari e qualche volta in tavola non c'era di che sfamarsi.
Quando nacque Giorgina i genitori furono felici, ma anche molto preoccupati:
"Come faremo a mantenere anche lei, ora che siamo in tre?"
Diceva triste Tommaso, il papà.
La mamma invece era serena e così confortava il marito:
"Se il buon Dio ci ha mandato un angelo, provvederà certamente Lui. Dobbiamo avere fiducia. Vedrai."

I giorni passavano, la bimba cresceva sana e allegra:
era la gioia di tutti.
Lei non si preoccupava se a volte doveva camminare scalza,
se non poteva ricevere tanti giocattoli. Le bastava una carezza e
sovente si fermava a contemplare il cielo e le stelle o giocava con i fiocchi di neve che cadevano d'inverno, incurante del freddo.
Le piaceva sognare, anche ad occhi aperti.
Aveva sentito parlare di Babbo Natale e lei lo immaginava così

 

Un simpatico vecchietto carico di giocattoli, che si recava nelle case
per portare i suoi doni.

Arrivava da lontano su una slitta tirata da una renna.
Una renna piuttosto birichina, che approfittava di ogni fermata
del suo padrone per divertirsi.
Aveva come amico un pupazzo di neve

e, incurante del gelo, si metteva a danzare con lui.

Un'altra volta si fermò con un leprotto che suonava un tamburo.

Oppure con un nano prestigiatore da strapazzo  o con un orsetto buontempone.

Immaginava Babbo Natale sempre allegro e baldanzoso

Anche gli animali erano felici in quella notte

  e i bambini poi...
 

Ad un tratto Giorgina fu risvegliata dal suo sogno
dal suono di una campana

Era la campana della chiesa che avvisava della prossima celebrazione
della Messa: era quasi mezzanotte.
 

Uscì fuori e fu colpita dalla meraviglia del suo paese
tutto illuminato e in festa


 

 La gente si avvicinava alla chiesa davanti alla quale era stato posto un grande albero luminoso.

Anche Giorgina, con i suoi genitori si affrettò ad entrare in chiesa.
Subito ammirò un bellissimo presepio

Era animato, con luci che si accendevano e spegnevano ed una splendida stella sulla grotta. C'erano tutti i vari personaggi: il bue, l'asinello. le pecore, i pastori Maria e Giuseppe in tenera adorazione del Bambinello.

Anche Giorgina commossa iniziò la sua preghiera:
"Gesù Bambino, quanto sei bello, io ti adoro
e ti invoco. Fa' che babbo e mamma siano sempre in salute,
che il mio babbo trovi in lavoro, dona la pace a tutto il mondo
così che tutti siano felici."

Terminata la Messa tutti uscirono con tanta gioia nel cuore e si sentivano più buoni.

Fuori l'aria era fredda, ma il cielo era sereno


 



Giorgina con i suoi genitori
fu invitata a casa di una brava vicina.
"Venite a festeggiare il Natale con noi!"
disse la signora.
Giorgina, felice,  disse subito di sì.
Così si riunirono tutti insieme.

Nella casa era già stato preparato un
grande pino con tanti addobbi

Anche alle pareti c'erano decorazioni
 

   e, sul tavolo
una bella corona di candele.

Iniziò la distribuzione dei doni. Ce ne fu per tutti. Giorgina ammirava tutto in silenzio e pensava che per lei non ci sarebbe stato nulla. Invece: SORPRESA!!!
"Giorgina, questo è per te. Te lo dona Gesù Bambino!"
disse la signora.
Emozionata Giorgina non riusciva neppure a crederci: un pacco così grande!
Non riusciva neppure ad aprirlo e dovette farsi aiutare dalla mamma.

Finalmente poté vedere il contenuto: un cappotto, un caldo cappotto come mai lei aveva visto di così bello ed un paio di scarponcini imbottiti di pelliccia che le avrebbero tenuto tanto caldo.

Giorgina ea veramente commossa e no sapeva proprio come fare
per ringraziare di un dono così bello e prezioso.
Abbracciò con calore i padroni di casa così generosi
e disse solo: "GRAZIE!"


Natale è proprio sinonimo di AMORE.
Amore di Dio per noi e amore tra gli uomini di buona volontà.



FINE
 

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Fiabe di Cuoricina

 

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Mariangela