Beppe e Franzy sono due bimbi vivaci e sensibili.
Stanno complottando per preparare la notte prossima,
la NOTTE di HALLOWEEN
Sanno che
Halloween oggi è
una festività dedicata soprattutto ai bambini: una notte di strani
incontri, in cui streghe, scheletri, zingari, diavoli e indovini si aggirano
muniti di lanterne, ceste e campanelli. I bambini mettono in scena il ritorno
dei morti abbigliandosi in modo bizzarro e spaventoso. Così, travestiti,
suonano i campanelli di tutte le case illuminate cantando una canzone generalmente
lugubre. E' obbligatorio per gli adulti mostrare un grande spavento alla
loro vista, e correre speditamente a prendere mele, noccioline, frutta
candita, biscotti e soldini da mettere nelle loro ceste.
Beppe dice: “Come ci dobbiamo vestire?”
E Franzy pronta: “Io mi vestirò da strega,
ma prima metterò sul davanzale della finestra una bella zucca”
“Io invece mi vestirò da zompi. Andiamo a provare i vestiti.
Sono ancora lì dall’anno scorso”
La notte è serena: una bella luna piena risplende nel cielo.
È già iniziata la processione degli esseri infernali ed
i bimbi hanno un po’ paura, ma non vogliono ammetterlo e si dirigono con
altri amici verso le case.
La prima casa che incontrano sul loro cammino è quella della
nonna.
Toc toc. Aprite agli zompi ed alle streghe
Gridano con voce stridula.
La nonna compare sull’uscio, finge di tremare e di non riconoscere i
nipotini e domanda: “Che cosa volete da una povera vecchietta?”
“Non devi temere nulla da noi se ci offrirai qualcosa”.
La buona donna rientra in fretta e porta loro un bel vassoio di paste,
che aveva già preparato.
Poi, dal portamonete, prende qualche soldino e lo lancia nell’aria.
I bambini si buttano a capofitto per racimolarne qualcuno, felici della
prima raccolta e continuano il loro cammino bussando di casa in casa.
Ad un certo punto però ecco apparire una figura nel buio della
notte: la luna si era nascosta dietro ad una nuvola.
“Mamma mia! Gridano insieme. Ma quella è una strega vera”
La figura avanzava: era alta, gigantesca
Era proprio minacciosa ed i bambini impauriti non sapevano più
dove scappare.
Fortunatamente si trovarono davanti ad una casa. Bussarono
Nessuno aprì, ma un cane si fece loro incontro minaccioso.
Era un bellissimo cane nero, ma i bimbi furono terrorizzati.
Avevano, infatti, paura che qualche persona fosse molto adirata con
loro per le malefatte che qualcuno più villano degli altri avevano
fatto.
Ecco quanto poteva accadere.
I bambini in questo giorno, hanno
infatti la possibilità di travestirsi "terrorizzando" gli adulti,
che, a loro volta, sono costretti ad essere tolleranti con i bambini, i
loro giochi e i loro scherzi spesso tremendi. Durante la notte di Halloween
non viene punito neppure quello che è considerato lo "scherzo" più
fastidioso, cioè rompere con un sasso i vetri delle finestre delle
case e apparire attraverso l'apertura. Il più delle volte, però
, i bambini insaponano soltanto i vetri, ed è anche usanza tollerarli
mentre annoiano o interrompono continuamente i discorsi degli adulti. La
festa di Halloween, alla quale non si è ammessi senza essere stati
invitati e nella quale ci si traveste con sembianze di spiriti maligni,
è anche una versione non riconosciuta del sabba delle streghe. Le
decorazione nei carri ne sono testimonianza, come pure gli abiti, mentre
l'uso di offrire dolci, noccioline e mele è abbastanza recente e
di derivazione inglese.
Durante questa notte gli esseri
spaventosi, che popolano i sogni, i fantasmi, l'uomo nero, gli animali
feroci, vengono messi allo scoperto e i bambini ne assumono le sembianze
scacciando via in questo modo le paure e le ansie. Assumendo connotati
terrificanti, infatti, si calano in una situazione nella quale possono
inconsapevolmente prendere in considerazione la morte di se stessi. E per
i genitori questo rappresenta l'equivalente per un rito sacrificale.
Così il "dramma" viene
messo in scena, portato alla luce in una bizzarra notte di espiazione.
Non era però il caso di Beppe e Franzy, due bimbi buoni e educati.
Il cane, che era uno spirito angelico, sapeva questo e li rassicurò.
Così i due bimbi con i loro amichetti continuarono la loro spedizione
confortati.
Sfuggirono anche alla grande strega, che nel frattempo era scomparsa.
Probabilmente era stato per l’intervento del cagnone angelico.
La notte, nuovamente illuminata dalla luna piena,
metteva in risalto le figure dei ragazzi con i loro travestimenti.
Il faccione della luna sembrava ridere dall’alto.
Ad un tratto nel cielo cominciarono a svolazzare alcuni pipistrelli:
nuova paura per i nostri amici. Essi pensarono che potessero assalirli
e far loro del male.
Non si erano accorti però, nel loro girovagare, di essere giunti
nei pressi della propria casa,
quando sentirono la voce della mamma che, fattasi sull’uscio, preoccupata
per il loro ritardo, li chiamava a gran voce.
Infatti la notte volgeva ormai al termine ed il cielo cominciava a schiarirsi.
Le tenebre ed i loro fantasmi si dileguavano e, alla voce della mamma,
i bimbi, felici, si sentirono al sicuro
e si apprestarono a rientrare con i loro doni.
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Mariangela