Miriam sta lavorando al computer.
Deve fare una ricerca.
Accanto al suo tavolo c'è
una finestra che dà sulla strada
Ogni tanto, per strada, si vede
passare un autocarro.
Che cosa conterrà?
Dove andrà e da dove proviene?
La distrazione è grande,
tanto più che la ricerca riguarda proprio
i mezzi di trasporto.
L'immaginazione prende il sopravvento
e Miriam sogna.
Immagina di essere su quel camion,
anzi di esserne alla guida.
Il viaggio è stato lungo:
è passata da paesi, città, attraversato regioni.
Sempre con la sua valigia accanto,
piena di etichette ritraenti luoghi visitati.
La Russia, incantevole e suggestiva.
La Cina con i mezzi originali di trasporto: ecco da dove
cominciare la ricerca.
I mezzi di trasporto nel mondo!
Così viaggia su strade sempre diverse
Ma perché accontentarsi: la Turchia con le cupole
e i minareti,
e ancora l'Egitto, costruzioni sempre caratteristiche.
Certo che il mondo è assai bello,
viaggiare è meraviglioso: peccato che il tutto
sia solo immaginario.
Certo che il camion non era più sufficiente per
i suoi spostamenti.
Occorreva l'aereo!
Nessuna difficoltà...
Con l'immaginazione tutto è possibile!
Miriam si mette alla guida
Sorvola luoghi deliziosi, spiagge lontane piene di sole.
Con questi viaggi immaginari Miriam rivede mezzi di
trasporto
che arricchiscono la sua ricerca, che completa navigando
in internet.
Ad un tratto Miriam, stanca della ricerca, si addormenta.
Dalla finestra appare il cielo nel buio della notte e
una fetta di luna risplende e rischiara.
Nel sogno il viaggio di Miriam continua.
Adesso si trova a bordo di un bastimento e solca mari
tranquilli.
All'improvviso appare un vascello
Un vascello fantasma!
Pensa subito Miriam spaventata.
Saranno i pirati?
Osserva con il cannocchiale e scorge
degli esseri strani.
Ma quelli non sono uomini!
Se venissero dal cielo penserei
agli Ufo, ma dal mare, che saranno?
Intanto il vascello si avvicina
sempre di più alla sua nave,
fino ad agganciarla e, uno alla
volta, scendono gli strani naviganti.
Il primo
a scendere fu un mostro simile a Frankestein: alto,
con il
capo verde e con un volto uguale ad un teschio.
Poi i
pirati: c'erano davvero...
Il loro
sguardo era terrificante e minaccioso.
uno di
loro era rimasto sulla tolda ad osservare la terra.
per meglio
vedere era salito sull'albero di maestra.
Miriam
cominciò a tremare e non sapeva più dove nascondersi.
Gambadilegno,
con la spada in mano era il più pauroso.
come si accorse
di Miriam, la minacciò con la richiesta di oro, tanto oro, che
la fanciulla non aveva.
l'unico oggetto
d'oro che aveva era un anellino, ma, com'era prevedibile, fu ignorato.
le minacce
continuavano, quando all'improvviso si levò miracolosamente un forte
vento che gettò in mare gli intrusi.
Le onde divennero
cavalloni, il vascello
affondò, mentre sulla spiaggia vicina gli alberi
furono scossi e minacciavano di sradicarsi.
Miriam però fu salva e continuò la sua
navigazione tranquillizzata.
Il sogno continua ed ora continua anche la ricerca
sui mezzi di trasporto.
Mezzi di trasporto sulla terra, sul mare, nell'aria.
Ma perché non salire più in alto?
Proiettarsi nello spazio con un'astronave?
E' così facile sognando!
Da un finestrino
osserva il cielo dove volano numerosi aerei,
vede in lontananza la terra piccola piccola, i pianeti
con i loro satelliti, le galassie,
le stelle, minuscole luci vaganti nel buio.
Ma
che cosa sarà quel padellone
che sta roteando
intorno all'astronave?
Certamente
è un ufo, di cui tanto ha sentito parlare!
Infatti
di lì a poco saltano fuori degli omini strani, verdi, che saltano
allegri nello spazio come se fossero a casa loro.
Miriam capisce che può parlare con loro:
tutto è possibile in sogno!
"Chi siete? Da dove venite?
Capite la mia lingua?"
Gli omini capiscono, sì!
E rispondono anche.
"Quante domande! Come si
vede che voi terrestri siete senza pazienza!
Veniamo da una galassia lontana,
da un pianeta che si chiama Wosk
fa parte dell'universo a
voi sconosciuto.
Come potete vedere siamo
molto allegri, perché da noi non ci sono malignità, imbrogli,
cattiverie.
Ci vogliamo bene e viviamo
di poche cose."
Ad un tratto il suono ripetuto
di un campanello risveglia dal sonno Miriam.
E' Giorgio il compagno di
classe con il quale deve sviluppare la ricerca.
"Ah, sei tu! Temevo fosse
un extraterrestre, sai mi ero addormentata e sognavo"
"Raccontami il tuo sogno,
mi interessa!" -
rispose Giorgio.
Al racconto di Miriam, Giorgio,
testa matematica, propose di organizzare meglio la ricerca.
"Potremmo svilupparla in
tre momenti:
I mezzi di trasporto nel
mondo,
i mezzi di trasporto nel
tempo,
ma cominciare dai mezzi di
trasporto della nostra città.
Mettiamoci al lavoro."
Milano è ben servita in quanto ai mezzi di trasporto:
ecco un tram, ma Giorgio è arrivato con un bus
Se fosse andato più lontano avrebbe preso la metropolitana
"Certo che la città
è ben provvista di mezzi di trasporto, che sono assai più
sicuri delle auto private, che inoltre tra, sensi unici, ricerca di parcheggi
sempre più rari, non permettono di arrivare in tempo agli appuntamenti!
Vediamo ora la seconda parte:
I MEZZI DI TRASPORTO NEL
MONDO.
Qui abbiamo una grande abbondanza
di materiale merito dei tuoi sogni.
Passiamo allora ai
MEZZI DI TRASPORTO NEL TEMPO."
Miriam si dichiarò d'accordo
con Giorgio.
Qui era necessaria una accurata
ricerca su Internet.
La loro attenzione fu attratta dalle carrozze a cavalli.
"Certo che doveva essere
bello farsi portare da un cavallino.
Si poteva osservare con calma
ciò che si vedeva lungo la strada.
Mio nonno ricordava che anche
in città, prima dei tram,
circolavano carrozze trainate
da cavalli.
Un giorno uno di quei cavallini,
un po' bizzarro, non voleva proseguire
e il conducente dovette scendere
per offrirgli una carota!
Solo allora si decise di
procedere."
A questo punto Giorgio ricordò
con entusiasmo i film Western,
che amava tanto.
E cominciò a sognare ad
occhi aperti.
Un carrozzone trainato da due possenti cavalli procedevano,
nel suo sogno, in una sterminata prateria.
Correvano veloci mentre dalle colline sovrastanti arrivavano
gli indiani con grida minacciose.
Il lungo braccio di ferro tra pellirosse e bianchi,
per lo sfruttamento delle terre, ma soprattutto dei boschi da legna, si
conclude con il massacro degli indiani, sorpresi all'alba nel loro villaggio,
da dieci bianchi, decisi a tutto ed armati fino ai denti. Il ricordo del
massacro non abbandona nessuno, né i bianchi, che vivono sempre
nella paura, né i superstiti indiani...
La tram di un film si fa viva nella memoria di Giorgio.
Immagina di essere un cowboy e di partecipare alla battaglia.
Ferma il carrozzone e gli si nasconde dietro di dove
può colpire i nemici.
Miriam lo richiama alla realtà:
"Ehi, Giorgio, dove sei?
Torna un po' qui.
La ricerca ci aspetta!"
Giorgio si scusa, anche se alquanto
dispiaciuto
di aver dovuto interrompere il
suo sogno.
"Perché non parliamo
anche dei sistemi antichi nel campo del lavoro?"
Suggerisce Miriam che, durante
lo scorrere delle pagine di Internet è incappata in una simpatica
illustrazione dei mulini a vento!
Come si è potuto capire
Miriam è un po' sognatrice e vorrebbe
introdurre nel suo lavoro anche
qualcosa che aveva sognato nel suo viaggio immaginario.
Questa volta tocca a Giorgio che,
pur sognando anche lui, aveva più senso pratico.
"Senti, Miriam, mi pare
che questo argomento esuli dal nostro lavoro,
caso mai sarà per
un'altra volta.
Per la ricerca che dobbiamo
presentare a scuola
penso che ne abbiamo a sufficienza!"
Così i due ragazzi rileggono
e correggono il proprio lavoro
ripromettendosi di ampliarlo se
avranno nuove idee.
Lasciano il computer sul tavolino
accanto alla finestra ed escono per una passeggiata all'aria aperta.
Una sorpresa li attende:
un cavallino, forse l'ultimo rimasto in città,
trotta seguito dal suo padrone,
è uscito anche lui dalla stalla di un circo vicino
per farsi una galoppata in una quasi libertà!
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(Tutti i diritti d'autore riservati a See e Mariangela Vinci)
Alcuni disegni sono stati tratti dal magnifico libro, edito da ATM Milano, "ATM, un tram spaziale" - Tutti i diritti d'autore riservati
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