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Nel cielo regnava una grande pace. Una luce soave si diffondeva nell'etere. Un Arcangelo dal volto di bimbo sorrideva felice. Egli chiamò a sé tre angioletti ancora un po' spaesati: Miriam, Luca ed Ester. Miriam stava leggendo il libro del Re e sembrava in profonda meditazione. "Cara Miriam, tu sei la più giudiziosa e conosci da più tempo l'arcano vivere di questo regno. Il Signore vuole inviare Luca ed Ester sulla terra, per accostare dei bambini e desidera che tu li accompagni, data la tua esperienza!"
Miriam sollevò lo sguardo dal libro e si dichiarò pronta ad ubbidire. L'Arcangelo chiamò i due angioletti e spiegò loro quanto avrebbero dovuto fare. "Vi è stato assegnato un compito assai delicato. Dovrete scendere sulla terra per accompagnare nella loro vita due bambini che portano il vostro nome. Sono due fratellini nati da poco. Io vi condurrò da loro e, lungo il cammino, vi spiegherò il vostro compito.
I due angioletti si dichiararono pronti. Luca si mise la sua tunica azzurra, preparò le grandi ali, mentre Ester si vestì di viola così da accostare il colore del vestitino al giallo delle sue ali. Miriam fece loro da guida e si raccomandò affinché fossero molto attenti nel tenere d'occhio i due bimbi così da evitare loro che si facessero del male. La casa dei fratellini era molto accogliente, anche se semplice e piccina. I genitori erano poveri, ma felici della nascita dei due gemellini. Gli angioletti erano al loro primo incarico e rimasero stupiti di tutto ciò che vedevano e che osservavano con curiosità. Quello che più li colpì fu la tenerezza con cui mamma Agnese cullava i suoi piccini. Non sapevano che cosa fosse una mamma! Agnese iniziò a cantare una dolce ninna nanna, e, appena i bimbi furono addormentati, li lasciò per sfaccendare. Prima però rivolse una preghiera al Signore perché vegliasse su di loro.
Il babbo Cristino si mise invece a leggere tranquillo.
Non appena si svegliarono, i due bimbi cominciarono a piangere e i due angioletti non sapevano che cosa fare. La mamma Agnese però non appena li sentì corse a sollevarli e subito, nelle braccia della mamma, si calmarono.
Ad un tratto sbucò veloce una bicicletta. La montava una donna che portava sul manubrio il cestino con la spesa. Lu ed Es si accorsero del pericolo e, prima che i bimbi si rendessero conto del pericolo, intralciarono il passaggio alla bici. La ragazza cadde senza farsi male e, mentre raccoglieva le sue provviste, Luca ed Ester spaventati corsero incontro alla mamma che, nel frattempo, era scesa in strada a cercarli. Che spavento! Povera mamma! Afferrò i due bimbi fra le braccia e, senza dire una parola (non aveva più fiato!) li riportò a casa.
Don Mauro, terminata la celebrazione della Messa, ascoltò attentamente Ester e le disse di accompagnare Luca da lui. "Ma Luca non vorrà certo venire" replicò la ragazzina. "Senti un po'. A Luca piacerà certamente la musica se va in discoteca. Forse gli piacerà anche cantare. Io ho formato un piccolo coro di voci bianche. Prova ad invitarlo a cantare, a far sentire la sua voce. Forse accetterà. Prova" Così fece Ester e Luca, allettato dalla cosa, pur temendo di dover cantare solo inni religiosi, volle provare. L'angioletto Lu aveva fatto la sua parte sussurrandogli la risposta. Venne il giorno della prova. Don Mauro, avvisato da Ester, si mise al piano e cominciò a suonare una canzone moderna, di quelle che piacciono ai ragazzi. Luca, incoraggiato, si presentò ed iniziò a canticchiare la canzone che conosceva bene. "Bravo, hai una bella vocina, adesso proviamo insieme" La cosa era fatta! Ci volle poco a far sì che il ragazzo diventasse amico di Don Mauro. Dopotutto Luca era solo un debole, ma ancora buono di animo. Fece parte del coro e gli piacquero anche i canti religiosi, dato che anche quelli avevano melodie allegre.
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Mariangela
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